L’assalto di Golden State è stato respinto sia dai Lakers che da LeBron James, ma il futuro del Re è ancora tutto da scrivere. La franchigia californiana vuole che si ritiri a Los Angeles, ma bisognerà fare uno sforzo in estate per convincerlo a rimanere esercitando l’opzione o con un nuovo contratto triennale. Sono tre i nomi nei piani dei gialloviola per ridare la caccia al titolo, oltre all’idea Bronny James
Sia i Los Angeles Lakers che LeBron James hanno detto "no" alle avances dei Golden State Warriors, senza esplorare uno scambio di mercato che sarebbe stato clamoroso, ma questo non significa che la bufera sia passata. In estate il Re dovrà decidere cosa fare del suo futuro, e le strade davanti a lui sono sostanzialmente tre: esercitare la player option da 51 milioni in suo favore per la stagione 2024-25 (per rimanere ai Lakers o per essere ceduto subito); rinnovare il suo accordo con i gialloviola (per un massimo di tre anni e 162 milioni di dollari, secondo le regole della NBA); oppure firmare con un’altra squadra da free agent (orchestrando alla soglia dei 40 anni il suo quarto "addio" dopo quelli del 2010, 2014 e 2018 da Cleveland e Miami). Secondo quanto scritto da The Athletic, la preferenza sia dei Lakers che del Re è quella di continuare insieme fino al ritiro con il 23 gialloviola addosso, ma è chiaro che le idee della franchigia e del miglior realizzatore di tutti i tempi devono essere allineate — e nell’ultimo periodo non sempre lo sono state. L’idea è quella di provare a vincere, come sempre, e la dirigenza dei Lakers è convinta che per riuscirci l’occasione giusta sia quella di questa estate, quando avrà a disposizione tre prime scelte al Draft, quattro "pick swap" e multiple seconde scelte al Draft oltre ai contratti di medie dimensioni di diversi giocatori (D’Angelo Russell, Rui Hachimura, Jarred Vanderbilt, Gabe Vincent, se necessario anche Austin Reaves) per potersi muovere sul mercato. E l’idea è quella di aggiungere un grande giocatore perimetrale con la palla tra le mani, mettendo sul taccuino tre nomi: Trae Young (cliente di Klutch Sports, la stessa agenzia di James e Anthony Davis guidata da Rich Paul), Donovan Mitchell (che può diventare free agent nel 2025 e non ha ancora esteso con Cleveland) e Kyrie Irving (voluto da James sia nel 2022 che nel 2023 ma senza successo). Altri due nomi discussi nel corso di questa stagione sono quelli di Dejounte Murray e Zach LaVine (entrambi clienti Klutch), ma per i quali non verrebbero investite tutte le risorse che invece gli altri tre All-Star richiederebbero.
Il futuro di LeBron legato a quello di Bronny
Tutti e tre riuscirebbero a dare sia a James che a Davis nuova linfa vitale, scaricandoli di responsabilità offensive per poter gestire meglio lo sforzo sull’arco della stagione, specialmente per un LeBron alla soglia dei 40 anni. A questo, poi, si unisce il futuro di Bronny James: non è ancora chiaro se il figlio primogenito di LeBron deciderà di dichiararsi subito per il Draft (attualmente non arriva ai 6 punti di media per USC), ma nel caso diverse squadre si sono già dette interessate a prenderlo sopratutto nell’ottica di poter convincere il padre a firmare con loro, esaudendo il suo desiderio di giocare insieme a Bronny (anche se lo stesso James ha fatto diverse retromarce a riguardo, definendolo come "il mio sogno, non necessariamente quello di mio figlio"). Secondo quanto scritto da The Athletic, anche gli stessi Lakers sono disposti a esplorare la possibilità di sceglierlo al Draft visto che "la felicità di James è molto importante per l’organizzazione", secondo una fonte interna ai gialloviola, che hanno a disposizione la loro seconda scelta al Draft (al momento la 55) per poterlo selezionare oppure possono usare altri asset per salire a sceglierlo in una posizione più alta se necessario. In ogni caso, nonostante in molti in giro per la NBA pensino che il futuro di James possa essere lontano da Los Angeles, i giochi sono ancora tutti aperti.