Ospite del podcast "All The Smoke" con gli ex NBA Matt Barnes e Stephen Jackson, la stella dei Knicks è tornata a parlare dell'estate 2022. Un'estate in cui Jalen Brunson è diventato free agent e si aspettava che i Dallas Mavericks, per cui aveva giocato molto bene al fianco di Luka Doncic, gli proponessero un rinnovo a cifre importanti. Le cose sono però andate in maniera diversa e ora Brunson è grande protagonista a New York
Jalen Brunson è nel bel mezzo di quella che può essere considerata la stagione della sua definitiva consacrazione, in cui sta viaggiando a 27.6 punti e 6.5 assist di media a parita, ma qualcosa del suo recente passato ancora non gli va giù. Ospite del podcast "All The Smoke" con gli ex NBA Matt Barnes e Stephen Jackson, infatti, la stella dei Knicks è tornata su quanto successo nell'estate del 2022 e sulle vicende che l'hanno portato da Dallas a New York. "C'era una possibilità che restassi ai Mavs, era quello che volevo davvero. Durante la mia ultima stagione a Dallas [2021-22 NdR], c'era stato un periodo in cui Luka [Doncic] era fuori per infortunio" ha raccontato Brunson, "e io avevo giocato molto bene, e subito avevo detto alla dirigenza: se avete un rinnovo del contratto pronto, io lo firmo subito". I Mavs, però, avevano preso tempo e l'offerta di rinnovo di Mark Cuban e soci era arrivata solo molto più avanti, troppo tardi perché qualcosa nel rapporto di fiducia con il giocatore si era rotto. "A quel punto, subito dopo la chiusura della trade deadline, l'offerta non mi andava più bene e ho deciso di giocarmi le mie carte da free agent in estate". Il resto è storia, con i Knicks che piombavano sul giocatore e Brunson, che come noto a New York ha ritrovato il padre Rick nelle vesti di assistente allenatore di Tom Thibodeau, a firmare un quadriennale lasciando a Dallas solo i rimpianti. Rimpianti che, alla fine dei conti, non appartengono a Brunson: "È stata la scelta migliore della mia vita".