Storie tesissime tra New Orleans e Miami: dopo un fallo di Kevin Love su Zion Williamson, Naji Marshall dei Pelicans è accorso in difesa del suo compagno affrontando il lungo degli Heat. Da lì è subentrato Jimmy Butler che ha messo le mani sul collo all’avversario, dando il via a un parapiglia tra le due squadre. Oltre a Marshall e Butler sono stati espulsi anche Thomas Bryant e Jose Alvarado, che sono venuti alle mani quando la situazione sembrava tornata alla normalità
Entrati nell’ultimo terzo di regular season ogni partita ha un peso sempre maggiore per le squadre impegnate nella corsa ai playoff, e sia i New Orleans Pelicans che i Miami Heat hanno molto in gioco. Per questo basta davvero un nonnulla per accendere gli animi, come accaduto questa notte all’inizio del quarto periodo tra le due squadre. Zion Williamson è andato a rubare il pallone dalle mani di Jimmy Butler e ha saltato per depositare due punti facili, venendo però preso al volo da Kevin Love che ha speso il fallo per mandarlo in lunetta. Love ha poi tenuto Williamson con l’intento di rallentare la sua caduta e "addolcire" il suo impatto col parquet, ma Naji Marshall dei Pelicans non ha apprezzato il fallo ed è andato in soccorso del compagno mettendo le mani addosso a Love. A quel punto si è inserito Jimmy Butler per difendere il suo compagno mettendo le mani sul collo dell’avversario, che a sua volta ha replicato il gesto facendo detonare la situazione: sono dovuti intervenire tutti i compagni e diversi membri del coaching staff per cercare di dividerli, con la tensione alle stelle tra i protagonisti in campo e fuori. Proprio quando la situazione sembrava avviarsi verso la normalità, infatti, a bordo campo José Alvarado e Thomas Bryant (che si trovavano lì in attesa di ritornare sul parquet) hanno cominciato a discutere e sono infine venuti alle mani, riaccendendo la rissa che questa volta ha portato diversi membri delle panchine (anche giocatori) ad affrontarsi. Alla fine gli arbitri hanno deciso di espellere Butler, Marshall, Bryant e Alvarado, ma sicuramente quanto successo verrà rivisto nei particolari dalla NBA, con possibili multe e sospensioni in arrivo da una parte e dall’altra. Sugli spalti anche un tifoso con la maglia dei Pelicans ha cominciato a tirare oggetti contro i giocatori di Miami, mentre un altro con la maglia degli Heat è stato allontanato dall'arena.
Le parole dei protagonisti dopo la partita
Gli animi non si sono rasserenati neanche dopo il match, in particolare Butler. "Non penso di essermi meritato l’espulsione" ha detto dopo la partita. "Williamson ha simulato e sa che non avrebbe dovuto farlo. Poi Marshall è arrivato e ha messo le mani su K-Love: da lì è partito tutto. La prossima volta li batteremo di nuovo: siamo una squadra più forte e siamo pronti a tutto quello che ci viene lanciato contro. Non importa chi affrontiamo: siamo in quel momento dell’anno". Coach Erik Spoelstra ha provato ad abbassare i toni, definendolo come una "incomprensione". "Zion è scivolato quando K-Love lo ha abbracciato, ma è sembrato molto peggio di quello che realmente era. Tutti hanno reagito in maniera esagerata, pensando che K-Love lo avesse tirato giù. Nemmeno nei suoi giorni migliori Kevin avrebbe potuto tirare giù uno come Zion”. Per quello che vale, lo stesso Williamson ha detto di non aver avuto problemi con Love: "Anzi, mi ha protetto mentre ricadevo. Poi ho visto Butler andare contro Naji e ho cercato di inserirmi per rilassare gli animi. Ma è difficile non apprezzare questa intensità: sono giocatori che competono e che difendono i loro compagni di squadra".