NBA, Boston è da urlo: domina e travolge Golden State 140-88

NBA

Nell'appuntamento dell'NBA Sundays i Celtics travolgono Golden State dominando fin dall'inizio una partita che di fatto non è mai in discussione. Le due stelle dei Celtics Jayson Tatum e Jaylen Brown segnano rispettivamente 27 e 29 punti, mentre la difesa biancoverde tiene Steph Curry a soli 4 punti con 2/13 dal campo. La prova di forza dei padroni di casa fa esultare il pubblico del TD Garden e ne ribadisce il ruolo di favoriti al titolo 

Il big match della domenica NBA era prima di tutto un’occasione per i Celtics di ribadire la loro superiorità rispetto al resto della lega, e contro una delle squadre più in forma del momento è arrivata prova di forza che lancia ulteriormente i ragazzi di coach Joe MazzullaBoston, che gioca senza Kristaps Porzingis, mette da subito in chiaro le intenzioni con un 1° quarto ai limiti della perfezione. Jaylen Brown (29) e soci tirano 10/16 da tre, concedendo viceversa il 33% dal campo a Golden State e doppiando gli avversari sul 44-22. E i Celtics non abbassano le marce nemmeno nel resto del primo tempo, anche perché trovano ottime risposte dalla loro second unit con Payton Pritchard (19) e Sam Hauser (12) che con la loro intensità e capacità di fare sempre la scelta giusta impediscono che il ritmo dei padroni di casa su entrambi i lati del campo cali quando i titolari prendono fiato. Tra le due squadre, poi, c’è una oggettiva differenza a livello di taglia fisica e Boston, come se non bastasse, non concede mai la prima opzione all’attacco degli Warriors, che faticano enormemente a trovare soluzioni decenti e chiudono andando all’intervallo lungo con un pesantissimo svantaggio 82-38.

Un lungo garbage time che ribadisce la superiorità di Boston

La partita, di fatto mai davvero cominciata, si trasforma quasi inevitabilmente in un lungo garbage time al rientro delle squadre in campo. E da una parte i Celtics provano a testare il fondo della panchina dando spazio all’ultimo arrivato Xavier Tillman (7 punti e 4 rimbalzi). Dall’altra Steve Kerr cerca invece di cavare qualcosa di buono da una serata disastrosa concedendo comunque minuti a Chris Paul (2 punti 7 assist in 21 minuti giocati) nel tentativo di fargli recuperare una buona forma fisica dopo il lungo stop per infortunio. Non che la presenza sul parquet delle seconde linee alteri in qualche misura i valori in campo, perché tra qualche comprensibile concessione allo spettacolo da parte di Boston si scivola verso il 140-88 finale.  Golden State manda solo tre giocatori in doppia cifra, mentre i Celtics chiudono una prova superba tirando con il 55.2% dal campo e il 51% da tre, ribadendo, qualora fosse necessario, la loro fortissima candidatura ad alzare il Larry O’Brien Trophy tra poco più di tre mesi.