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NBA, sesto uomo dell'anno: Monk secondo per due soli voti fa polemica sui social

NBA

Forse Malik Monk ha pagato quella distorsione ai legamenti del ginocchio che lo messo fuori gioco per le ultime 10 gare di stagione regolare, togliendogli forse quei riflettori che stavano illuminando una stagione dalla panchina straordinaria per i suoi Kings. Testimoniata da numeri e statistiche, che la guardia di Sacramento ha voluto ricordare a tutti per manifestare tutta la sua delusione per il secondo posto al premio di sesto uomo dell’anno

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Dal conteggio ufficiale per il premio di sesto uomo dell’anno comunicato dalla NBA, la differenza tra Naz Reid (vincitore) e Malik Monk (secondo arrivato) sta tutta in due voti per il primo posto in più ricevuti dall’ala di Minnesota. Vista l’assoluta parità nelle indicazioni per il secondo posto (39 voti ricevuti da ciascuno) e per il terzo (10), sono proprio quei due singoli voti (ognuno del valore di 5 punti) a formare quella differenza di 10 punti – 352 contro 342 – che ha sancito il successo di Reid e ha relegato Monk “solo” al secondo posto. Un secondo posto che alla guardia dei Kings – free agent in estate – evidentemente sta un po’ stretto, visto che in una story sul suo account Instagram ha postato quelli che si possono leggere come i motivi secondo cui avrebbe dovuto vincere lui il premio e non Reid. “Maggior numero di punti segnati dalla panchina” (sono stati 1.110 in stagione), “maggior numero di assist dalla panchina” (370, 6 in più di quelli di McConnell), “maggior numero di gare con almeno 25 punti dalla panchina” (ben 9, su 72 gare disputate) e “maggior numero di punti e maggior numero di triple segnate nei minuti clutch” (ovvero con il punteggio entro i 5 punti e meno di 5 minuti da giocare). 

Insomma, per una volta la “protesta” arriva dettagliata nei numeri e sostenuta da una serie di statistiche che raccontano come – se avesse vinto Monk – non sarebbe certo stato uno scandalo. E magari avrebbe aiutato il giocatore di Sacramento ad avere ancora più potere contrattuale in estate quando ci sarà da firmare un nuovo (ricco) contratto.

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