NBA, una formula per stabilire il più forte di sempre: al 1° posto c'è LeBron. CLASSIFICA
L'ha ideata John Hollinger, analista per "The Athletic" con un passato anche nel front office dei Grizzlies. Tiene conto di molti parametri complessi (che proviamo sommariamente a spiegare) e mette in fila campioni di ieri e di oggi, il loro successo nella lega, i riconoscimenti ottenuti, la longevità agonstica e ovviamente le vittorie. Tutto alla fine è sintetizzato in quelli che chiama i "punti GOAT" (acronimo usato comunemente per "Greatest Of All Time"), e questa è la classifica completa e come è stata creata
IN CORSA PER L’MVP
- Serve un esempio: quando LeBron James nel 2013 ha vinto il premio di MVP quasi all’unanimità, ha ottenuto una “win share” (termine creato dal sito Basketball Reference) di 0.998 (su un massimo di 1.0). Sommando questi valori nel corso della carriera di un giocatore, si ottiene un dato (8.8 nel caso di LeBron) che riassume nel miglior modo possibile la sua costante presenza nella corsa al titolo di MVP stagionale della lega. Hollinger assegna 50 punti per ogni unità (50x8.8=440 punti per James, primo in questa classifica)
ALL-NBA TEAM: I PRIMI TRE QUINTETTI
- Qui è tutto più semplice: Hollinger assegna 5 punti per ogni inclusione nel Primo Quintetto, 3 per la presenza nel Secondo Quintetto e 1 per il terzo (vengono dati 5 punti a chi ha fatto parte del miglior quintetto stagionale ABA). Il leader è anche in questo caso LeBron James, che conta 13 selezioni nel primo quintetto NBA in carriera
MVP DELLE FINALI
- Il premio di MVP delle finali viene assegnato solo dal 1969, per cui Hollinger si prende la libertà di incoronare lui i migliori giocatori delle serie finali precedenti. Per ogni titolo di MVP delle Finals assegna a un giocatore 10 punti. Il leader è Bill Russell, a cui Hollinger assegna 7 premi di MVP delle finali
CONVOCAZIONI PER L’ALL-STAR GAME
- Viene considerata una variabile meno significativa di altre, e allora per ogni convocazione un giocatore riceve soltanto un punto. Ma essere un All-Star in NBA è comunque uno status importante, e quindi anche la partecipazione alla partita delle stelle entra a far parte dei fattori per determinare il "GOAT"
VITTORIE IN CARRIERA
- Qui ritorna il dato delle “win shares” (il peso specifico di un giocatore in una vittoria): 91 giocatori in carriera hanno collezionato più di 100 punti di win share e Hollinger sceglie di considerare solo questi. Un esempio per chiarire: il leader è Kareem Abdul-Jabbar, con 273 punti di win share: i punti GOAT che ottiene da Hollinger sono allora (273-100=) 173
IL VALORE DEL PLUS/MINUS
- Il “Boxscore Plus/Minus” (BPM) è un altro indice statistico formulato dal sito Basketball Reference. Hollinger assegna 7.5 punti GOAT per ogni punto di BPM che eccede quota 2. Il dato statistico di base (il BPM) viene conteggiato solo dal 1974, per cui questo rende più difficile valutare i giocatori del passato, cosa che Hollinger prova comunque a fare
22) GIANNIS ANTETOKOUNMPO: 307 PUNTI
21) NIKOLA JOKIC: 308 PUNTI
19) JERRY WEST: 316 PUNTI
19) HAKEEM OLAJUWON: 316 PUNTI
18) BOB PETTIT: 318 PUNTI
17) GEORGE MIKAN: 320 PUNTI
16) KEVIN GARNETT: 324 PUNTI
15) DAVID ROBINSON: 335 PUNTI
14) OSCAR ROBERTSON: 345 PUNTI
13) JAMES HARDEN: 356 PUNTI
12) KEVIN DURANT: 374 PUNTI
11) KOBE BRYANT: 457 PUNTI
10) SHAQUILLE O'NEAL: 460 PUNTI
9) BILL RUSSELL: 472 PUNTI
8) MAGIC JOHNSON: 487 PUNTI
7) LARRY BIRD: 488 PUNTI
6) WILT CHAMBERLAIN: 499 PUNTI
4) KARL MALONE: 504 PUNTI
4) TIM DUNCAN: 504 PUNTI
3) KAREEM ABDUL-JABBAR: 660 PUNTI
2) MICHAEL JORDAN: 750 PUNTI
1) LEBRON JAMES: 859 PUNTI