Sotto 0-2 dopo le prime due sconfitte casalinghe, per rimontare contro i Timberwolves Denver aveva bisogno di recuperare tutti i suoi uomini migliori. E in gara-4 Aaron Gordon è stato pressoché perfetto, chiudendo con 27 punti e 11/12 dal campo, tanto che Rudy Gobert l'ha paragonato addirittura a Kobe Bryant. E quando in conferenza stampa gli è stato chiesto del suo stile di gioco altruista, l'ex Magic ha ribadito di aver imparato tutto dal compagno di squadra fresco del terzo premio di MVP in carriera
Al termine di gara-2, persa nettamente 80-106 tra le mura amiche della Ball Arena, i Nuggets sembravano davvero con le spalle al muro. Sotto 0-2 nella serie, i campioni in carica avevano subito l'energia e la ferocia agonistica di una Minnesota lanciatissima, tanto che in diversi tra gli addetti ai lavori si erano già adoperati nei preparativi per il funerale cestistico di Denver. Dopo aver dominato in gara-3, però, i ragazzi allenati da Mike Malone hanno conquistato con autorevolezza anche gara-4, riportando tutto in parità sul 2-2. E il grande protagonista della vittoria 115-107 è stato Aaron Gordon, non da oggi il vero X Factor della squadra. L'ex Magic ha mandato a referto una prestazione quasi perfetta con 27 punti e 11/12 dal campo, aggiungendo anche 7 rimbalzi e 6 assist. E l'eccezionale serata al tiro di Gordon ha fatto scomodare un paragone non da poco al centro dei T'Wolves Rudy Gobert: "I tiri che ha segnato erano tutti tiri contestati, se Gordon si trasforma in Kobe Bryant dovremo farcene una ragione". Nel dopo partita, però, l'ala di Denver ha ribadito come il suo modello di gioco non sia affatto il leggendario Black Mamba, bensì un compagno di squadra.
Se Jokic può farlo, lo posso fare anche io
Se i 27 punti segnati non rappresentano una vera e propria anomalia per Gordon (ne aveva messi 29 anche in gara-3 della serie con i Lakers al primo turno), il tabellino personale non è di certo mai stato una priorità per l'ala dei Nuggets, che in stagione regolare ha tenuto una media di 13.9 punti a partita, di poco superiore a quella complessiva in carriera (13.5). Ciò per cui Gordon è noto e apprezzato, soprattutto dal suo arrivo a Denver nel 2020, è infatti lo stile di gioco altruista che gli permette di agire da vero e proprio collante tra i compagni. E quando nella conferenza stampa successiva a gara-4 gli è stato chiesto da chi avesse imparato quello stile di gioco così votato al bene della squadra, Gordon ha indicato il compagno al suo fianco. "L'ho imparato da lui [indicando Nikola Jokic], è il miglior giocatore di pallacanestro al mondo, tre volte MVP eppure è il giocatore più altruista e umile che possiate incontrare". E Gordon ha quindi chiuso sentenziando: "Se un tre volte MVP può giocare in quel modo, allora lo posso fare anche io".