NBA, la stagione dei Knicks finisce di male in peggio: frattura alla mano per Brunson

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Come se non fosse abbastanza perdere gara-7 in casa ai playoff, i New York Knicks hanno dovuto anche subire l’infortunio che li ha privati di Jalen Brunson, uscito nel secondo quarto per una frattura alla mano sinistra. Si conclude con un infortunio al loro leader una stagione martoriata dai problemi fisici per i Knicks, comunque protagonisti di un’annata memorabile

Jalen Brunson avrebbe sperato in un’epilogo diverso per la stagione sua e dei New York Knicks. Invece ora si ritrova a fare i conti non solamente con l’eliminazione per mano degli Indiana Pacers, ma anche con un infortunio che ha messo fine anticipatamente alla sua gara-7. Il leader dei Knicks, nel tentativo di rubare il pallone a Tyrese Haliburton lanciato in contropiede, ha sentito qualcosa alla mano sinistra dopo il tentato recupero. Dopo aver provato a rimanere in campo, Brunson è dovuto tornare negli spogliatoi senza più uscirne: la diagnosi è di una frattura alla mano sinistra, mettendo fine alla sua stagione anche nel caso in cui i Knicks fossero riusciti a vincere gara-7. “Pensavo fosse solo una botta, a essere onesti. Poi ho guardato bene e ho capito che c’era qualcosa di sbagliato” ha spiegato dopo la partita.

Il bilancio di Brunson: "La stagione non è un successo"

Nonostante l’eliminazione e l’infortunio Brunson si è presentato davanti alla stampa per tracciare un bilancio della stagione dei Knicks, nella quale a prescindere dal risultato finale sono riusciti a guadagnarsi l’amore da parte dei loro tifosi. Ciò nonostante, lo stoico Brunson non la considera una stagione di successo: “Abbiamo vinto il titolo? Ci siamo andati vicini? No. Questo è il mio modo di pensare”. “Ci sono state cose che ho fatto bene e altre male” ha continuato Brunson. “Tra le positive metto come ho giocato in alcuni momenti dei playoff, tra le negative il fatto che non ho giocato bene abbastanza per aiutare la mia squadra ad andare avanti. Si può dire che mi sono infortunato in gara-7, ma non stavo giocando bene. Eravamo avanti 2-0 e poi 3-2 nella serie. È dura guardare la situazione dal punto di vista individuale quando non aiuti la tua squadra a vincere”. Dopo aver schivato un paio di domande sul futuro, tra cui quella sulla sua possibile estensione di contratto da 156.5 milioni in quattro anni da firmare a luglio (“Ne parleremo un’altra volta”), Brunson ha anche spiegato quale sarà il piano per l’estate, dove non prenderà parte alle Olimpiadi di Parigi (a meno di infortuni di altri titolari). “L’obiettivo è sempre quello di migliorare e di diventare il più completi possibile. La cosa più importante è continuare a inseguire la perfezione, pur sapendo di non poterla mai raggiungere. La mia testa mi dice di migliorare ogni singolo giorno: non importa quello che ho fatto finora, mi butterò nell’estate allenandomi per migliorare ancora”.

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