NBA, Simone Fontecchio: l'estate che è stata e quella che sarà (dopo il ritorno in campo)
NBAUn messaggio dal suo account Instagram sembra riassumere al meglio gli ultimi mesi del giocatore azzurro, infortunatosi al piede sinistro sul finire della scorsa stagione NBA e da allora alle prese con un impegnativo percorso di recupero. Un'estate che probabilmente avrebbe voluto vivere diversamente, magari con la maglia azzurra alle Olimpiadi di Parigi, ma che ha portato in dote il nuovo contratto NBA: 2 anni, 16 milioni di dollari e tante aspettative per la nuova stagione in maglia Pistons. Si riparte da lì
“Sarà per l’estate prossima dai”. Non conviene mai troppo fidarsi dei messaggi “social” dei personaggi pubblici ma la didascalia con cui Simone Fontecchio commenta il suo ultimo post su Instagram è tutta un programma. “Sarà per l’estate prossima dai”: quel che si dice quando durante quella appena trascorsa non ne è andata bene una, o quasi (basti vedere quell'hashtag ironico: #estatedasogno...). E da un punto di vista professionale, l’azzurro avrebbe sognato senz'altro mesi diversi: avrebbe ad esempio voluto indossare la maglia della nazionale nel preolimpico svoltosi a inizio luglio a Portorico, ma l’infortunio all’alluce sinistro che ha messo fine prematuramente alla sua ottima stagione NBA con la maglia dei Pistons gliel’ha impedito, condannandolo invece a un’estate di riabilitazione e duro lavoro fisico, lontano dai riflettori e dal gioco, chiuso in palestra, in sala pesi. Niente nazionale, niente Olimpiadi, le uniche soddisfazioni – a sbirciare dal post sui social – solo dall’ambito familiare. “Sarà per l’estate prossima dai”, quando per l’Italia – se sarà in grado di qualificarsi – ci sarà la sfida degli Europei 2025 organizzati da Lettonia, Cipro, Finlandia e Polonia. Anche se prima, e lui lo sa bene, c’è una lunga stagione NBA da affrontare fin dall’inizio con la maglia di Detroit, fresco di un nuovo contratto (un biennale da 16 milioni di dollari) firmato – questo sì – in estate e con tante grandi ambizioni, ora che oltreoceano sembra aver trovato la sua dimensione.