Per uno appena arrivato "sul tetto del mondo", fresco di consacrazione come campione NBA, guardare dalla panchina tutti i 48 minuti di una partita deve essere stato uno choc. Eppure è successo non una ma due volte a Jayson Tatum nel corso delle ultime Olimpiadi parigine. Per questo il suo allenatore ai Celtics ha pensato di imbarcarsi sul primo volo per Parigi e andare a trovare la sua superstar
Jayson Tatum ha avuto un’estate che non dimenticherà mai. Il titolo NBA con i Boston Celtics, un nuovo contratto da oltre 313 milioni di dollari e una medaglia d’oro olimpica con Team USA (ci sarebbe anche la copertina di NBA2K, “onore” che ai giocatori della lega piace sempre tantissimo). Eppure non sono mancati i momenti difficili, se è vero – come è vero – che l’avventura parigina con la nazionale a stelle e strisce non ha certo reso giustizia a un giocatore del suo calibro. Per ben due volte coach Steve Kerr ha scelto di non utilizzarlo (nelle due gare contro la Serbia, prima all’esordio e poi nell’epica semifinale olimpica) e la sua esperienza con Team USA si è sì conclusa con l’oro ma anche con cifre tutt’altro che roboanti (17.7 minuti di media nelle 4 partite in cui ha visto campo, 5.3 punti con il 38% al tiro). E allora, temendo che la sua superstar potesse subire un contraccolpo psicologico di fronte a una situazione non certo abituale, l’allenatore dei Boston Celtics Joe Mazzulla ha scelto di imbarcarsi sul primo volo per Parigi per essere al fianco di Tatum in un momento non certo facile.
Lo ha rivelato recentemente una fonte sempre molto ben informata su tutto quello che riguarda il mondo di Boston come il giornalista Bill Simmons (noto tifoso biancoverde) aggiungendo: “In spogliatoio ai Celtics tutti amano da morire il loro allenatore”. Forse anche per gesti come questo.