Doveva essere l’anticipo dello scontro alle finali della Eastern Conference, ma i Sixers si sono presentati a Boston in versione ampiamente rimaneggiata e hanno subito una sonora sconfitta per 139-89. Tra i Celtics Jayson Tatum (16 punti e 10 rimbazli) e Jaylen Brown (18 punti e 8 rimbalzi) sono sembrati già pronti per l’inizio della regular season, mentre per Philadelphia si è salvato solo il rookie Jared McCain (20 punti)
IL QUINTETTO DEI CELTICS COSTA PIÙ DI QUATTRO SQUADRE NBA
L’aria era quella delle grandi sfide, perché da una parte c’erano i campioni in carica e dall’altra gli sfidanti più accreditati nella Eastern Conference. La gara tra Celtics e Sixers andata in scena nella notte a Boston, però, è durata di fatto solo pochi minuti. Philadelphia si è presentata infatti al TD Garden priva di tutti i suoi titolari, lasciati a riposo per precauzione o per scelta tattica da parte di coach Nick Nurse. I padroni di casa, invece, oltre all’infortunato Kristaps Porzingis, non potevano contare solamente su Al Horford tra i protagonisti che qualche mese fa avevano portato in città il 18° titolo NBA nella storia della franchigia. E dopo un 1° quarto finito 40-18 per i ragazzi di Joe Mazzulla, la partita si è trasformata in un lungo allenamento per entrambe le squadre.
I campioni sono pronti
Al netto delle tantissime assenze tra le fila dei Sixers, che hanno segnato il destino della gara fin dal fischio iniziale, a impressionare è stata la compattezza e lo stato di forma dei Celtics. Jayson Tatum ha chiuso con una doppia doppia (16 punti e 10 rimbalzi) in soli 23 minuti giocati, stesso minutaggio di Jaylen Brown (18 punti e 8 rimbalzi). Bene anche Luke Kornett e Sam Hauser, autori di 15 punti a testa, e Xavier Tillman(11 punti e 7 rimbalzi), giocatori di rotazione a cui Mazzulla potrebbe concedere parecchio spazio durante la stagione. Per Philadelphia l’unica nota positiva è rappresentata dal rookie Jared McCain, che ha confermato di avere una spiccata fiducia nei propri mezzi prendendosi 21 tiri e segnando 20 punti. Per avere davvero idea dell’equilibrio di forze tra le due grandi favorite a Est, però, occorrerà attendere la regular season.