Gli Warriors sono protagonista di un inizio di stagione molto positivo, culminato con la vittoria di questa notte su New Orleans, ma in estate il front office aveva provato a cambiare in maniera sostanziale faccia alla squadra. Quello di Lauri Markkanen, poi non andato in porto, era solo uno dei tanti arrivi ipotizzati dal GM Mike Dunleavy Jr., ma secondo Draymond Green l’eventuale scambio con Utah avrebbe anche potuto rivelarsi un errore clamoroso
Il record, in casa Warriors, dice 3 vittorie e 1 sconfitta, e forse per il momento va oltre le aspettative. A Golden State, infatti, sembrano poter reggere anche all’assenza temporanea di Steph Curry, puntando sulla profondità di un roster che forse così completo e lungo non era mai stato negli ultimi anni. Una profondità emersa anche nel successo ottenuto sui Pelicans questa notte, con protagonisti a sorpresa come Buddy Hield e soprattutto Lindy Waters III a guidare i Dubs prima alla rimonta e poi alla vittoria per 124-106. Una profondità che, non ci sono dubbi, sarebbe stata compromessa se almeno una delle tante trade abbozzate durante l’estate fosse andata in porto. E, secondo il grande veterano Draymond Green, il fatto che gli affari di mercato ipotizzati non siano poi andati a buon fine potrebbe rivelarsi una buona cosa per la squadra.
Draymond e gli obiettivi di mercato falliti
“Lauri Markkanen qui con noi a Golden State?” ha dichiarato Green a “ESPN”, “magari avrebbe fatto schifo, non lo possiamo sapere”. Secondo l’ala di Golden State, insomma, sulla Baia non hanno rimpianti per la trade mai finalizzata e che avrebbe portato il finlandese dei Jazz a San Francisco, anche perché “non sappiamo perché non l’abbiamo mai visto, e quindi non ci perdiamo a pensare a cosa sarebbe potuto essere”. Green, sentito da “The Athletic”, ha poi allargato il ragionamento anche all’altro obiettivo di mercato fallito, Paul George. “Se ne è parlato, certo, e prendere entrambi i giocatori sarebbe stato un colpaccio” ha dichiarato il quattro volte campione NBA, “ma i Clippers non hanno mai davvero voluto trattare e Danny Ainge, beh, si è comportato da Danny Ainge”.