Tutto era iniziato durante una recente punta di ‘Inside the NBA’, con Shaquille O’Neal che sbagliava il nome dell’allenatore dei Pistons e definiva Detroit una squadra noiosa. E ora è arrivata la risposta da parte della franchigia, che attraverso i suoi profili social ha ricordato a Shaq che l’aver sottovalutato i Pistons gli è costato caro già una volta, rispolverando le immagini del clamoroso trionfo alle Finals del 2004 sui Lakers
Ci sono antipatie reciproche che resistono al tempo e ai cambiamenti, che magari rimangono sopite a lungo ma che in realtà attendono solo un pretesto per tornare in superfice. Che Shaquille O’Neal non avesse in gran simpatia i Pistons, avversari con cui ha battagliato spesso durante la sua lunga carriera, era cosa abbastanza notta, ma il suo scivolone nella recente puntata di ‘Inside the NBA’ rischia di costargli caro, almeno in prospettiva. Mentre commentava l’ottimo momento vissuto da Detroit, reduce da 12 vittorie nelle ultime 15 partite, Shaq ha prima sbagliato il nome dell’allenatore dei Pistons e, messo alle strette dalla collega di studio Candace Parker, ha ammesso di credere che sulla panchina a guidare Cade Cunningham e compagni ci fosse Chauncey Billups, coach di Portland. Poi, solleticato sul suo errore, ha anche rivelato di non guardare le partite dei Pistons perché li ritiene noiosi. Scatenando così la risposta di Detroit che, in un curioso incrocio di destini, ha coinvolto proprio Billups.
Shaq, Chauncey e quelle Finals del 2004
“Ci hai sottovalutato nel 2004, ci sottovaluti nel 2025” è questa la risposta semplice e diretta data dai Pistons a Shaq, accompagnato da un collage alquanto esplicito di due fotografie. Nella prima c’è proprio O’Neal, ritratto mentre perplesso trascorre in panchina una delle ultime partite della sua esperienza ai Lakers, nell’altra c’è Billups intento a baciare il Larry O’Brien Trophy conquistato dopo aver battuto a sorpresa proprio i Lakers di Shaq e Kobe Bryant alle Finals del 2004. Una provocazione, quella dei Pistons, che segue a quella in diretta televisiva fatta da O’Neal, da cui ci si attende ora una ulteriore replica alla prima occasione utile. Perché certe antipatie reciproche, come detto, resistono, anche a distanza di oltre vent’anni.
