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NBA, a Portland l’inno vale una storia speciale: Cheeks torna protagonista vent’anni dopo

NBA

La partita tra Blazers e Knicks disputata nella notte e vinta dagli ospiti per 114-113 dopo un supplementare, ha vissuto un preambolo insolito e avvincente. A eseguire il tradizionale inno prima della palla a due, infatti, è stata chiamata la stessa ragazza che nel 2003 era stata protagonista di un episodio curioso al fianco di Maurice Cheeks, all’epoca allenatore di Portland e tornato in città come assistente per New York 

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Non che il finale, con la tripla di Mikal Bridges sulla sirena finale del supplementare a regalare ai Knicks, non sia stato avvincente, ma al Moda Center le emozioni erano iniziate addirittura prima della palla a due. A cantare il tradizionale inno, infatti, è stata chiamata Natalie Gilbert, un volto che i più affezionati tra i tifosi dei Blazers probabilmente ricordavano. La Gilbert, infatti, da tredicenne era stata protagonista di un altro inno, cantato prima di gara-3 della serie di primo turno dei playoff del 2003 contro i Dallas Mavericks. Dopo un ottimo inizio, la Gilbert era allora caduta vittima dell’emozione e dopo qualche tentennamento a venirle in soccorso era stato niente meno che Maurice Cheeks, all’epoca capo allenatore di Portland, che aveva invitato il pubblico di casa a cantare con Natalie le parole di “The Star-Spangled Banner”. In occasione del ritorno in città di Cheeks, ora assistente ai Knicks, i due si sono potuti riabbracciare a oltre vent’anni da quella serata. E questa volta Natalie ha cantato in maniera pressoché perfetta e Cheeks si è potuto limitare ad applaudire da bordo campo, dopo che sugli schermi del Moda Center era stata raccontata quella che iBlazers hanno voluto definire come “una storia di riscatto come poche altre a Rip City”. 

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