Avanti 2-0 nella serie contro Minnesota dopo aver vinto le prime due sfide casalinghe, i Thunder sembravano lanciati verso un pronto ritorno alle Finals atteso da 13 anni. In gara-3, però, i Timberwolves hanno dominato fin dai primi possessi e Oklahoma City non è sembrata in grado di reagire. Così la peggior prestazione stagionale di Shai Gilgeous-Alexander, tenuto a soli 14 punti, ha portato a una sconfitta da -42, la peggiore ai playoff nella storia della franchigia
Tutti hanno un piano finché non prendono un cazzotto in faccia. La citazione è della leggenda della boxe Mike Tyson, ma si adatta perfettamente alla serata vissuta dai Thunder in gara-3 sul campo di Minnesota. Per Oklahoma City, che aveva vinto in maniera piuttosto netta le prime due gare della serie giocate in casa, il piano era: chiudere il più alla svelta possibile la sfida e tornare alle NBA Finals dopo un’attesa durata 13 anni. Gara-3, però, è stata proprio un cazzotto in faccia, perché i Timberwolves hanno fatto molto più che vincere e riaprire le finali della Western Conference. La partita è durata di fatto una manciata di minuti, perché fin dai primi possessi Minnesota è sembrata avere più voglia, più energia e più lucidità. I soli 14 punti segnati dai Thunder nel 1° quarto hanno portato al -31 con cui gli ospiti sono tornati negli spogliatoi per l’intervallo lungo. E al rientro in campo le speranze di OKC di replicare quanto fatto in gara-3 della serie di primo turno, quando i ragazzi di coach Mark Daigneault avevano rimontato da -29 e poi vinto a Memphis, sono durate giusto un attimo.
SGA e i Thunder: un incubo lungo una partita
Nella serata da incubo dei Thunder c’è prima di tutto la peggior prestazione stagionale del fresco MVP Shai Gilgeous-Alexander. Il canadese, oggetto di marcature asfissianti da parte di Anthony Edwards, Jaden McDaniels e del cugino Nickeil Alexander-Walker e spesso e volentieri raddoppiato, ha chiuso con soli 14 punti e un pessimo 4/13 al tiro. Non è andata meglio alle altre due stelle di OKC, con Jalen Williams fermo a 13 e Chet Holmgren a 10. E anche in difesa, dove i Thunder avevano fin qui costruito buona parte dei loro successi, la squadra non è mai sembrata in grado di usare quella ferocia che in precedenza era stata spesso letale per gli avversari. Il risultato? Il -42 accumulato alla fine rappresenta la peggior sconfitta ai playoff nella storia della franchigia. Una serata da incubo, quindi, e che SGA e compagni dovranno dimenticare in fretta se vogliono riprendere il loro cammino verso le Finals, che ora si fa molto meno scontato di quanto sembrava prima del cazzotto in faccia di gara-3.
