Quattrocento partite di stagione regolare allenate in cinque anni, con 226 vittorie e un record positivo anche ai playoff (24-23), nonostante la recente eliminazione in finale della Eastern Conference contro Indiana. Ma neppure aver guidato i Knicks alla miglior stagione degli ultimi 25 anni ha salvato la panchina di Tom Thibodeau
"Se ce la fai qui, ce la puoi fare ovunque", cantava Frank Sinatra riferendosi a New York. Dove però, farcela, è maledettamente difficile. Se n'è accorto anche l'allenatore dei Knicks Tom Thibodeau, licenziato all'indomani della miglior stagione in un quarto di secolo della franchigia newyorchese. Non è bastatla la quarta partecipazione ai playoff in cinque anni, la seconda stagione consecutiva con almeno 50 vittorie e l'approdo in finale della Eastern Conference, dove i suoi Knicks sono stati sconfitti 4-2 dagli Indiana Pacers. Leon Rose, numero uno del front office blu-arancio, ha detto di "aver preso la decisione nel miglior interesse della franchigia", "che ha come primo obiettivo quello di vincere un titolo NBA per i propri tifosi", aggiungendo però anche di "non poter ringraziare abbastanza Thibodeau per aver dato tutto, cuore e anima, alla causa". Evidentemente però non è bastato, nonostante solo l'estate scorsa l'allenatore si fosse guadagnato un'estensione contrattuale che lo legava ai Knicks fino al termine della stagione 2027-28. In carriera Thibodeau ha una percentuale di vittorie che sfiora il 58%, la più alta tra tutti gli allenatori che non siano mai riusciti a raggiungere una finale NBA. Quella mancata ai Knicks anche quest'anno. E che forse è costata la panchina al loro (ex) allenatore.
