Che l’avventura a Phoenix di Bradley Beal non sia mai decollata è un dato di fatto. E i Suns, che puntano a rivoluzionare il loro roster e hanno già Devin Booker e l’ultimo arrivato Jalen Green nel ruolo di guardia, vorrebbero cederlo. L’ingombrante stipendio e la presenza di una clausola contrattuale che gli permette di opporsi a scambi verso destinazioni non gradite, però, hanno fin qui bloccato tutto, ma il giocatore sembra ora intenzionato a collaborare con il front office della franchigia
Qualcosa, seppur a rilento, si muove sul fronte Bradley Beal. Stando a quanto riportato da ‘The Athletic’, infatti, la posizione del giocatore, forte della no-trade clause che si porta dietro dall’ultimo rinnovo del contratto, sottoscritto quando era ancora a Washington, si sarebbe ammorbidita negli ultimi giorni. Phoenix, d’altro canto, aveva già tentato più volte di scambiarlo durante la scorsa stagione, ma aveva sempre trovato la netta opposizione di Beal. Ora, però, la situazione sembrerebbe essere cambiata. I Suns, che nello scambio che ha portato Kevin Durant a Phoenix hanno acquisito un’altra guardia come Jalen Green, hanno tutta l’intenzione di voltare pagina e l’ex Wizards sembrerebbe pronto a collaborare con il front office alla ricerca di una soluzione che accontenti tutti.
Beal e una trade non semplice
Le premesse per una eventuale trade che faccia cambiare squadra a Beal, tuttavia, non sono delle più semplici. Sono prima di tutto i 110 milioni di dollari dovuti al giocatore per i prossimi due anni, con player option sul secondo anno, a renderlo poco appetibile sul mercato, anche perché le sue statistiche individuali sono crollate nel passaggio da Washington, dove nella sua ultima stagione aveva segnato 23.2 punti di media a partita ma dove al picco di carriera aveva anche superato i 30, ai 17 dell’ultima regular season. Non solo, nelle ultime sei stagioni Beal non è mai riuscito ad andare oltre le 60 partite totali giocate, subendo piccoli e grandi infortuni che non gli hanno mai consentito di scendere in campo con continuità. Una eventuale trade, quindi, anche ammesso di trovare una destinazione ritenuta accettabile da parte del giocatore, si configurerebbe come quello che in gergo viene chiamato ‘salary dump’. I Suns, in sostanza, dovrebbero pagare con asset futuri e magari qualche giocatore di contorno la squadra disposta ad accollarsi il contratto di Beal, ma arrivati a questo punto è probabile che Phoenix possa accettare questo quadro a lei sfavorevole pur di liberarsi di una presenza da tempo non ritenuta positiva per la squadra.