Doping, positiva l'hockeysta Terenteva. Già 30 gli esclusi

Olimpiadi
Doping, problema sempre in agguato. Anche a Vancouver
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Un controllo pre-gara effettuato il 6 febbraio scorso ha rivelato nell'urina della russa la presenza di tuaminoeptano, uno stimolante leggero proibito in competizione. A Vancouver condotti 554 controlli, in tutto saranno 2000. LO SPECIALE, LE FOTO

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Giochi non ancora aperti, ma problema già comparso. Un controllo pre-gara effettuato il 6 febbraio scorso - precisa il Cio in un comunicato - ha rivelato nell'urina della hockeysta russa Svetlana Terenteva la presenza di tuaminoeptano, uno stimolante leggero, proibito in competizione ma non fuori competizione. La commissione disciplinare del Cio ha ascoltato il 10 febbraio l'atleta, che ha ammesso di aver assunto un farmaco che le era stato prescritto in gennaio per un forte raffreddore, ma di averne cessato l'uso il 3 febbraio perche' sapeva che la sostanza in esso contenuta era proibita durante il periodo ufficiale dei Giochi, che sarebbe cominciato il giorno dopo.

E comunque più di trenta atleti sono stati esclusi dalle Olimpiadi nei mesi che hanno preceduto l'evento. Lo ha affermato il direttore della Wada, l'agenzia mondiale antidoping, John Fahey spiegando che le esclusioni sono avvenute in seguito a riscontrate positività a sostanza proibite o infrazioni al protocollo antidoping. Fahey non ha fornito ulteriori dettagli sugli atleti coinvolti, aggiungendo che prima delle Olimpiadi di Pechino 2008 furono 70 gli atleti a cui venne vietato di partecipare ai Giochi perchè risultati positivi a test anti-doping.

Il Comitato Olimpico Internazionale ha rivelato che dall'apertura del villaggio olimpico il 4 febbraio sono stati condotti 554 controlli: 407 su campioni di urina e 147 sul sangue.  Il presidente del Cio, Jacques Rogge ha aggiunto che per i Vancouver verranno effetuati più di 2000 test antidoping, compresi quelli fuori dalle competizioni. A Torino furono 1200.