Pittin-Zoeggeler, più diversi di così... si vince

Olimpiadi
Alessandro Pittin mostra orgoglioso la sua medaglia di bronzo conquistata per la prima volta nella storia nella combinata nordica (foto Ap)
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I primi due azzurri ad aggiudicarsi una medaglia a Vancouver. Pittin, 20 anni e un fisico minuto, fa parte della nuova generazione. Zoeggeler, 36 anni e super muscoloso, è il campione ultra sperimentato. LE FOTO, LO SPECIALE E GLI HIGHLIGHTS

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Più diversi di così non potrebbero essere, Alessandro Pittin e Armin Zoeggeler, i due azzurri che hanno portato nello stesso giorno le prime medaglie all'Italia nelle Olimpiadi di Vancouver 2010. Pittin, la ''pulce'', è minuto e quasi gracile, neppure 1 metro e 60 per 50 chilogrammi, una voce esile esile che denota soprattutto una comprensibile timidezza: ha solo 20 anni ed ha vinto una medaglia che neppure lui dice d'aver messo in conto.

Zoeggeler è una marcantonio muscoloso e serio, un uomo maturo di 36 anni, padre di famiglia e professionista dello slittino. E' il cannibale che ha vinto 49 volte in coppa del mondo, che ha conquistato nove grandi coppe di cristallo. E che in cinque Olimpiadi ha vinto cinque medaglie. E' il cannibale mai sazio di successi.

I due si sono ritrovati a festeggiare a Casa Italia che il Coni ha aperto anche a Whistler, ospiti d'onore del presidente Gianni Petrucci e orgoglio olimpico dello sport azzurro. "Una medaglia proprio non me la immaginavo. In fin dei conti ho solo 20 anni. Ma quando ho visto che la possibilità c'era, allora ho dato tutto. Ma quanto è stata lunga la volata finale, non finiva mai!'', ha raccontato Pittin. E subito si intuisce che sotto l'aspetto da passerotto smarrito si nasconde la tempra classica dei friulani tenaci, gente che non molla mai.

L'incontro di Pittin con Zoeggeler pare essere quasi un passaggio di testimone tra il campione ultra sperimentato e la nuova leva che per la prima volta ha sentito il sapore della gloria olimpica. Del resto aveva venti anni anche Armin quando a Lillehammer conquistò una medaglia di bronzo che nessuno osava sognare. E fu l'inizio di una carriera strepitosa che però ancora non è finita. "Continuo a gareggiare anche nelle prossima stagione, alla fine della quale valuterò se andare avanti o meno. Tutto dipenderà dalle mie condizioni fisiche. Se starò bene andrò avanti", annuncia Zoeggeler. E così, di anno in anno, non è detto che il cannibale non sarà protagonista anche a Sochi 2014, pronto per la sua sesta Olimpiade e per la sua sesta medaglia.