Cala la nebbia sul Gigante, rinviata la seconda manche
OlimpiadiIl maltempo ha costretto gli organizzatori a posticipare la seconda prova a giovedì. La Goergl è stata la più veloce. Migliore delle azzurre Manuela Moelgg, si perdono invece nella foschia la giovanissima Brignone, la Karbon e la Gius. LO SPECIALE
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Secondo manche posticipata - E' stata rinviata a giovedì la seconda manche dello slalom gigante donne delle Olimpiadi di Vancouver. Lo hanno deciso gli organizzatori per motivi di sicurezza, a causa del maltempo e della nebbia. La decisione di rinviare a oggi la seconda manche della gara olimpica dello slalom gigante donne è stata presa a causa della fitta nebbia e dopo tre rinvii della partenza di 30 minuti ciascuno. I rinvii erano anche stati accompagnati da un accorciamento del tracciato nella parte più alta, e ora la giuria ha deciso il rinvio della sola seconda manche ritenendo validi i risultati della prima. Si torna così in qualche modo all'antico per quel che riguarda le Olimpiadi. Fino al 1976, infatti, alle Olimpiadi di Innsbruck, il gigante uomini era in due manche disputate in due giorni diversi. Le donne, invece, gareggiavano in gigante con una sola manche. Ad Innsbruck dopo la prima manche era in testa l'azzurro Gustav Thoeni. Il giorno seguente, nella manche decisiva, arrivò quarto. Solo dal 1977 per le donne, con le World Series e la coppa del mondo, venne introdotto il gigante in due manche.
Male le azzurre - Nella prima manche, disputata in condizioni climatiche pessime sotto la pioggia e dentro la nebbia fitta, si impone l'austriaca Elisabeth Goergl davanti alla francese Taina Barioz, poco più che ventunenne, e all'altra austriaca Kathrin Zettel. Migliore delle azzurre è stata Manuela Moelgg (ottava), si perdono invece nella nebbia la giovanissima Brignone, Denise Karbon e Nicole Gius.
E' caduta senza danno sull'ultimo muro l'americana Lindsey Vonn che stava registrando il miglior tempo assoluto. Si è gareggiato come detto in condizioni meteo precarie con pioggia mista a neve, molta umidità, fondo della pista ammorbidito e nuvole basse con un denso banco di nebbia sulla prima parte del tracciato. Per queste condizioni lo svolgimento della gara è stato accelerato riducendo gli intervalli di partenza tra una atleta e l'altra. Così l'americana Julia Mancuso, partita mentre era ancora in pista Lindsey Vonn, è stata fermata a metà gara per la caduta della compagna. Mancuso è dovuta tornare alla partenza e ripetere la prova.
FLOP AZZURRO: L'ANALISI DI MARIO COTELLI
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Secondo manche posticipata - E' stata rinviata a giovedì la seconda manche dello slalom gigante donne delle Olimpiadi di Vancouver. Lo hanno deciso gli organizzatori per motivi di sicurezza, a causa del maltempo e della nebbia. La decisione di rinviare a oggi la seconda manche della gara olimpica dello slalom gigante donne è stata presa a causa della fitta nebbia e dopo tre rinvii della partenza di 30 minuti ciascuno. I rinvii erano anche stati accompagnati da un accorciamento del tracciato nella parte più alta, e ora la giuria ha deciso il rinvio della sola seconda manche ritenendo validi i risultati della prima. Si torna così in qualche modo all'antico per quel che riguarda le Olimpiadi. Fino al 1976, infatti, alle Olimpiadi di Innsbruck, il gigante uomini era in due manche disputate in due giorni diversi. Le donne, invece, gareggiavano in gigante con una sola manche. Ad Innsbruck dopo la prima manche era in testa l'azzurro Gustav Thoeni. Il giorno seguente, nella manche decisiva, arrivò quarto. Solo dal 1977 per le donne, con le World Series e la coppa del mondo, venne introdotto il gigante in due manche.
Male le azzurre - Nella prima manche, disputata in condizioni climatiche pessime sotto la pioggia e dentro la nebbia fitta, si impone l'austriaca Elisabeth Goergl davanti alla francese Taina Barioz, poco più che ventunenne, e all'altra austriaca Kathrin Zettel. Migliore delle azzurre è stata Manuela Moelgg (ottava), si perdono invece nella nebbia la giovanissima Brignone, Denise Karbon e Nicole Gius.
E' caduta senza danno sull'ultimo muro l'americana Lindsey Vonn che stava registrando il miglior tempo assoluto. Si è gareggiato come detto in condizioni meteo precarie con pioggia mista a neve, molta umidità, fondo della pista ammorbidito e nuvole basse con un denso banco di nebbia sulla prima parte del tracciato. Per queste condizioni lo svolgimento della gara è stato accelerato riducendo gli intervalli di partenza tra una atleta e l'altra. Così l'americana Julia Mancuso, partita mentre era ancora in pista Lindsey Vonn, è stata fermata a metà gara per la caduta della compagna. Mancuso è dovuta tornare alla partenza e ripetere la prova.
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