Londra 2012, venne il giorno degli Inni nazionali: sono 205

Olimpiadi
La targa stradale di Abbey Road, mitica location musicale che risale all'epoca dei Beatles
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Si è conclusa un'epica maratona musicale cominciata con l'Afghanistan in aprile e terminata con lo Zimbabwe: la prestigiosa London Philharmonic Orchestra ha registrato nei mitici Abbey Road Studios dove incidevano i Beatles. GLI AUDIO

FOTO - Londra, cantiere a cielo aperto aspettando il 2012

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Si è conclusa a Londra un'epica maratona musicale cominciata con l'Afghanistan in aprile e terminata con lo Zimbabwe: la prestigiosa London Philharmonic Orchestra ha registrato ieri - nei mitici Abbey Road Studios dove incidevano i Beatles - l'ultimo dei 205 inni nazionali, appunto quello dell'ex Rhodesia, che verranno eseguiti durante la cerimonia inaugurale e le premiazioni delle Olimpiadi 2012.

E' possibile tuttavia - a quanto rende noto l'Independent on line - che le conseguenze della Primavera araba rendano necessario un ritorno in sala di registrazione. Il Consiglio nazionale di transizione libico, infatti, ha sostituito il vecchio inno, un panegirico di Muammar Gheddafi, con uno dedicato al Paese nordafricano e non al suo ex leader. Un altro problema potrebbe essere rappresentato dal fatto che in questi mesi è nato un nuovo Stato, il Sudan meridionale.

La maratona musicale ha richiesto 50 turni di registrazione, con la London Philharmonic Orchestra guidata dalla bacchetta del compositore e direttore Philip Sheppard, autore soprattutto di colonne sonore di film. "Sarò felice di non udire per lungo tempo un altro inno", ha confessato. I 36 professori d'orchestra, abituati a suonare soprattutto musica classica, avevano solo 12 minuti per leggere lo spartito e provare ciascun inno, la cui registrazione doveva essere approvata dalle rispettive autorita' sportive.

"La maggioranza degli inni riguardavano il Paese, ma quello della Libia era legato direttamente a Gheddafi", ha spiegato il direttore. Le nuova autorità libiche hanno ripristinato l'inno in uso tra l'indipendenza del Paese, nel 1951, e il colpo di stato di Gheddafi, nel 1969; e ora è probabile che venga richiesta la sostituzione: "Possiamo cambiare gli inni se qualcuno ce lo richiede per iscritto", ha detto Sheppard. Il maestro ha aggiunto di aver trovato le maggiori difficoltà con inni famosissimi come quello britannico, God save the Queen, e quello francese, la Marsigliese: non per motivi musicali ma proprio perché sono così noti da rendere arduo trovare un'interpretazione originale. L'inno più lungo? Quello dell'Uruguay: "Dura sette minuti ed ha sette temi diversi. Ho cercato di ridurlo in frammenti", ha concluso il Maestro.