Dalla ruota di Yohansson ad Assunta-Diabolik: quante storie

Olimpiadi
La ruota di Yohansson Nascimento dopo il record nei 200 m ( Foto Getty)
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GIUSY VERSACE RACCONTA. Certo, i risultati. Ma i Giochi paralimpici sono soprattutto personaggi ed emozioni. Dal brasiliano che fa il record e, in mondovisione, chiede alla fidanzata di sposarlo fino alla maschera della nostra Legnante

di Giusy Versace

Sorriso, carica, capacità di emozionare. Altro che personaggini, come sono stati chiamati - in un'uscita davvero fantozziana - da Paolo Villaggio. Quelli delle Paralimpiadi sono veri personaggi, con storie piene di passione, fatica e, per i più bravi, anche gioia sfrenata.

Come quella di Yohansson Nascimento, il ragazzo brasiliano della categoria T45, nato con una malformazione ad entrambe le braccia e vincitore dei 200 metri, con tanto di record del mondo. La sua esultanza è indimenticabile: prima, con i suoi moncherini, ha tirato fuori un biglietto per chiedere alla fidanzata di sposarlo. Poi ha fatto la ruota: che energia! E che scena commovente! Pensare che si chiama Yohansson in onore del pilota di formula uno: evidentemente la velocità era nel suo destino.

Ma non è l'unica storia che gli "altri" Giochi hanno raccontato. Qui a Sky, smaltita l'amarezza per la mancata convocazione, ho potuto cogliere tutti i dettagli che altrimenti mi sarei persa. Come la maschera di brillanti verdeoro indossati dalla brasiliana Guilhermina. O quella con disegnati occhi da Diabolik che ha messo la nostra Assunta Legnante nella gara del lancio del disco. Segno anche dell'ironia che accompagna questi atleti.

Un'altra cosa molto emozionante è stata commentare la "mia" gara, vedere da qui le ragazze che conosco bene, come avversarie e compagne. Ma al tempo stesso è bello scoprire discipline che seguivo meno come il ciclismo oppure che non conoscevo proprio, come il sitting volley.