LA FOTOGALLERY. Il 12 novembre 1994 moriva la velocista americana, la "gazzella nera" che aveva fatto innamorare Roma ai Giochi 1960. Una storia esemplare: la povertà, la malattia, il riscatto, il successo. E un sorriso indimenticabile

Esattamente 20 anni fa, il 12 novembre 1994, a Brentwood, moriva Wilma Rudolph, la velocista statunitense che divenne la regina delle Olimpiadi di Roma nel 1960. "La gazzella nera", venne soprannominata: una figura indimenticabile -
Wilma e le sue sorelle sportive: donne simbolo dello sport
Nata il 23 giugno 1940, Wilma Glodean Rudolph era la ventesima di ventidue figli di una coppia di Clarksville, nel Tennessee, in un'America in cui ancora vigeva la segregazione razziale -
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Da bambina, Wilma si ammalò di poliomielite e fi costretta a curarsi in un ospedale per neri a diversi chilometri di distanza da casa. Non potè camminare sino ai 7 anni -
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La sua forza di volontà, unita alle cure, la portarono alla guarigione e Wilma tornò a camminare normalmente a 12 anni. Iniziò a correre e non si fermò più, diventando una delle più forti velociste di sempre -
Wilma e le sue sorelle sportive: donne simbolo dello sport
Vinse il bronzo nella staffetta 4x100 a Melbourne 1956, ad appena 16 anni, ma fu alle Olimpiadi di Roma che entrò nella leggenda -
Wilma e le sue sorelle sportive: donne simbolo dello sport
In questa immagine, Wilma Rudolph è ritratta assieme alle compagne della staffetta Usa all'arrivo a Roma. Aveva appena 20 anni, Wilma, quando Roma si innamorò di lei -
Wilma e le sue sorelle sportive: donne simbolo dello sport
Wilma vinse ben tre medaglie d'oro a quei Giochi: nei 100 metri piani, nei 200 metri piani e nella staffetta 4x100 -
Wilma e le sue sorelle sportive: donne simbolo dello sport
A Roma la Rudolph ottenne anche il record sui 100 metri, record non omologato però per l'eccessivo vento favorevole: corse la distanza in 11" netti -
Wilma e le sue sorelle sportive: donne simbolo dello sport
In carriera, tuttavia, Wilma ottenne due record mondiali: quello dei 200 nel luglio 1960 (22"9) a Corpus Christi, negli Usa, e quello dei 100 a Stoccarda nel 1961 (11"2). Entrambi durarono sino al 1965 -
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Il suo nome è nella hall of fame dello sport mondiale. Morì ad appena 54 anni per un tumore. Ma la sua storia resta d'esempio per ogni sportivo -
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Wilma Rudolph con Livio Berruti: a Roma '60 si parlò di una love story tra la gazzella nera e il velocista italiano -
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