Dopo una lunga riunione in teleconferenza è stata votata la sospensione. Il ministro dello Sport di Mosca, Vitaly Mutko aveva detto: "Possiamo riformare la nostra agenzia"
Il Consiglio della Iaaf ha deciso disospendere immediatamente e in via provvisoria la federazione russa di atletica leggera per lo scandalo doping. Lo ha resonoto la federazione dopo la riunione svoltasi in teleconferenzae condotta dal presidente, Sebastian Coe, da Londra. Su 24 partecipanti, 22 hanno votato per il bando, uno contro.
"Il nostro messaggio non poteva essere più forte - le parole del presidente della Iaaf, Lord Sebastian Coe - Stiamo mettendo in chiaro che chi bara, a qualsiasi livello, non può essere tollerato. Ma l'intero sistema ha fallito, non solo in Russia ma in tutto il mondo. La sospensione esclude al momento gli atleti russi da tutte le competizioni, compresi i Giochi Olimpici di Rio de Janeiro che partiranno il 5 agosto prossimo. Ma non solo: la Russia non potrà ospitare nè la Coppa del mondo di marcia a Cheboksary nè i Mondiali juniores a Kazan. "Siamo arrabbiati per il danno che è stato causato alla reputazione e alla credibilità dell'atletica - il commento dell'ex sprinter Frankie Fredericks, presidente della Commissione atleti della Iaaf - ma siamo assieme a Coe nel non tirarci indietro davanti alle sfide che il nostro sport si trova ad affrontare".
Nel pomeriggio - Il ministro dello sport russo aveva anche auspicato che la decisione dell'Unione internazionale delle federazioni di atletica leggera (Iaaf) sia "ragionevole e non antirussa" e aveva ribadito la disponibilità a collaborare con l'agenzia mondiale anti doping prendendo anche misure addizionali in modo pubblico e volontario per combattere il fenomeno. La Russia si era detta persino pronta a creare una nuova agenzia antidoping ha detto Mutko. "Siamo pronti ad accreditare di nuovo il laboratorio o a ricostruire o a creare una nuova agenzia antidoping - ha ammesso il ministro all'agenzia di stampa russa R-Sport - qualora ci siano domande, suggerimenti della Wada, dalla Iaaf e dal Cio o proposte per una strada da seguire" "La Russia sta facendo di tutto per sostenere la lotta al doping - aveva proseguito il minsitro Mutko -. Noi paghiamo un milione di dollari i contributi alla Wada e 300mila dollari all'Unesco. E non lo facciamo per coprire qualche allenatore o qualche atleta. E' un'accusa assurda. Se queste misure non bastano, allora dobbiamo prenderne altre pubblicamente e volontariamente. E, se necessario, prenderemo decisioni per cambiare il sistema".