Pallanuoto, il ct Campagna: "Non accontentarsi"

Olimpiadi
Alessandro Campagna punta già la Serbia, ultimo ostacolo per il Settebello per giocarsi un posto in finale (Getty)
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Dopo la netta vittoria sulla Grecia ai quarti di finale, il commissario tecnico del Settebello guarda già alla Serbia: "Sono più forti, ma noi dobbiamo tirar fuori il nostro meglio e mettergli paura"

"E’ stata una partita perfetta". Dopo aver conquistato la semifinale olimpica del torneo di pallanuoto con una netta vittoria sulla Grecia (9-5) il ct del Settebello Sandro Campagna è ovviamente molto soddisfatto ma si proietta già oltre. I suoi ragazzi troveranno di fronte la Serbia. Ostacolo davvero duro. "Oggi ognuno ha dato il meglio. Si è rispecchiato nella squadra e non in se stesso. Abbiamo sempre cercato la soluzione studiata. Adesso siamo in semifinale dove sono arrivate le stesse quattro squadre di Londra. Noi ci ripresentiamo qui dopo aver cambiato 7 giocatori, a conferma della bontà del movimento, ma non abbiamo fatto ancora nulla. Ora dobbiamo mettere paura alla Serbia".


I meriti dei suoi ragazzi - "Abbiamo fatto sembrare facile questa partita, ma fare lo stesso in una semifinale contro la Serbia non sarà altrettanto facile - ha aggiunto -. Ora studieremo i maestri serbi, che in questi tre anni hanno vinto tutto. Sono i più forti, ma loro non hanno ancora vinto la medaglia olimpica e dobbiamo mettergli addosso stress e paura della competizione". Quattro anni fa nella semifinale olimpica di Londra, la Serbia è stata già affrontata e battuta. E fin qui a Rio non ha mai brillato. "In questa competizione non hanno giocato bene le prime cinque partite e talvolta non è neanche un male assaporare la cultura della sconfitta. Troveremo una squadra selvaggia e forte. Noi dobbiamo ancora tirare fuori il meglio, qualcosa in più rispetto a quello che abbiamo fatto finora. Ma non ci dobbiamo accontentare, perché le medaglie olimpiche sono una cosa molto bella. Dobbiamo dare veramente il 150%".

 

I timori di Campagna - Il ct teme qualcosa di "tipicamente italiano, non solo della mia squadra". "Quando non c'è la posta in palio, non riusciamo a tenere alta l'attenzione. Ed è per questo che mi arrabbio". Intanto, il Settebello si gode questa bella vittoria. "Ci portavamo dietro la pressione di una sfida che con la Grecia va avanti da anni", racconta Matteo Aicardi, autore di una doppietta. "Questa per noi è una rivincita grande, ma non dobbiamo sederci. Ora dobbiamo pensare alla Serbia, che forse ci fa penare anche da prima", dice il centroboa della Pro Recco, che porta ancora i segni dell'infortunio rimediato a inizio torneo: "La mascherina è odiosa, ti schiaccia il naso. E' una sofferenza, ma d'altronde ho scelto uno sport che è sofferenza dall'inizio alla fine". Poi, tornando al prossimo match: "Ci sono molte coincidenze con Londra. Io mi sono fatto male al dito prima dell'Olimpiade, qui mi sono rotto il naso. L'altro giorno mi sono scordato il pass prima del quarto, come a Londra. Speriamo che sia tutta una cabala positiva".