Olimpiadi invernali, il grande senso di pace e il fantasma della guerra nella cerimonia d'apertura

Olimpiadi

Lia Capizzi

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E' ufficialmente cominciata, con la cerimonia d'apertura, la 23esima edizione dei giochi olimpici invernali, che si disputerà a PyeongChang fino al 25 febbraio. Una cerimonia piena di emozioni e significati, anche politici, che ci hanno fatto riflettere

PYEONGCHANG 2018, TUTTE LE NOTIZIE SULLA 23ESIMA OLIMPIADE INVERNALE

LA CRONACA DELL'OTTAVA GIORNATA DI GARE

Il senso di pace nella grazia della pattinatrice Yuna Kim soprannominata non a caso "Yuna Queen". La regina del ghiaccio sudcoreana, oro olimpico a Vancouver e argento a Sochi, ultima tedofora di una Olimpiade che si preannuncia storica. Il senso di gioia nell'ammirare Arianna Fontana sempre deliziosamente sfacciata ma in questo caso particolarmente emozionata. Alfiere di un'Italia sorridente, caciarona ma pure agguerrita in fatto di speranze di medaglie. Il senso di pace nelle note di Imagine di John Lennon, i simboli rappresentati da dragoni e da bestie feroci vengono ammorbiditi da una colomba coreografica. Una Russia silenziata, simbolo del male del doping, senza bandiera: gli unici atleti di Putin ritenuti "puliti" sfilano in modo neutrale sotto l'acronimo OAR (Olympic Athlet from Russia). Il senso del freddo sfidato dal torso nudo di Pita Taufatofua, portabandiera di Tonga.

La speranza del disgelo tra le due Coree che sfilano insieme sotto una unica bandiera. In tribuna, in seconda fila, Kim Yo-Yong, giovane sorella del dittatore nordcoreano Kim Jong-Un, la prima volta dal 1953 di un membro della famiglia Kim in terra sudcoreana. Il senso di una stretta di mano storica, quella tra la stessa Kim Yo-Yong, accompagnata dal capo della delegazione nordcoreana Kim Yong-Nam, e il presidente della Corea del Sud Moon Jae-In. Tra tutti i sensi di pace nello Stadio Olimpico aleggia il fantasma della guerra. Il vice presidente americano Mike Pence siede davanti ai 2 rappresentanti della Corea del Nord. Pence è in missione per conto di Trump. Per gli Usa il regime nordcoreano è un un "nemico depravato". Con sullo sfondo la tensione per i test nucleari, Mike Pence e la giovane Kim Yo-Yong si ignorano totalmente in un senso di tensione ribollente.