Malagò: "Olimpiadi 2026? Facciamo squadra o sarà flop. Per il presidente FIGC serve il massimo consenso"
OlimpiadiIl presidente del CONI ha detto la sua in vista della candidatura dell'Italia alle Olimpiadi invernali del 2026: "Dobbiamo fare squadra, così saremo imbattibili. Altrimenti saranno solo problemi". Sull'elezione del prossimo presidente della FIGC: "Serve il massimo consenso"
"Se c'e' una squadra in cui tutti remano nella stessa direzione per me siamo imbattibili, altrimenti sono problemi". Parla chiaro Giovanni Malagò e ai margini della prima Giunta post vacanze estive lancia un messaggio nemmeno tanto velato alle tre città che si sono candidate congiuntamente per le Olimpiadi invernali del 2026. Tre realtà, una sola candidatura, quella di Cortina, Milano e Torino, che però hanno già dimostrato di avere qualche problema di collaborazione. Primo tra tutti il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, che vorrebbe partecipare alla corsa al Cio da capofila della candidatura: "Non sono ipocrita - replica il capo dello sport italiano - so quello che dice e che pensa il sindaco Sala. Ma e' evidente che se c'è una squadra in cui tutti vanno nella stessa direzione per me siamo imbattibili, altrimenti no". Buenos Aires è alle porte, il Cio vuole garanzie sulla volontà di gareggiare dell'Italia e così già la prossima settimana, l'11 settembre, a Palazzo Chigi si terrà una giornata campale con i sindaci e i responsabili delle amministrazioni locali. Ogni città candidata avrà la possibilità di interloquire singolarmente con il Sottosegretario con delega allo Sport, Giancarlo Giorgetti, e con il presidente del Coni, poi si terra' una riunione congiunta dove sara' fondamentale l'unita' di intenti sulla candidatura unica "che non l'ha decisa Malagò ma e' stata frutto di una Commissione specifica", tiene a ricordare il numero uno del Coni.
"In queste settimane ci siamo sentiti con i sindaci, con le Regioni. Questa soluzione il Cio la vuole, tanto che ci ha accolto positivamente la notizia quando è uscita. Se poi c'e' qualcuno che non e' d'accordo?", la riflessione di Malagò rivolgendosi al Consiglio nazionale. Il presidente lascia intendere che ognuno è padrone di decidere come vuole ma che una volta partita la macchina stavolta non dovrà fermarsi. Per questo, ha ricevuto già tutte le garanzie di sostegno da parte del Governo.
Altro passaggio importante sara' quindi la visita che il presidente del Cio, Thomas Bach, farà a Roma il 7 novembre in occasione di una serata in onore di Mario Pescante, membro uscente del Comitato internazionale olimpico per raggiunti limiti di eta': "Sara' anche l'occasione per parlare della candidatura olimpica - ha anticipato Malagò- e lo stesso Bach mi ha chiesto di organizzare un incontro con il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e con il Sottosegretario con delega allo Sport, Giancarlo Giorgetti". Il numero uno del Cio e il Capo dello Stato a confronto, un sostegno forte di Mattarella sarebbe la ciliegina sulla torta di una candidatura che il Coni vuole fortemente.
"Spero che la FIGC si presenti in modo compatto"
Dalle Olimpiadi alla scelta del nuovo presidente della FIGC. Malagò ha parlato anche di questo: "Spero si riesca a trovare una sintesi riguardo una candidatura il più possibile unitaria, sarebbe una cosa di buonsenso. Un presidente deve essere un presidente di tutti. Chi segue un discorso esclusivamente di tutela della categoria che lo ha votato, vince la partita. Ma è impossibile che poi vinca anche la battaglia". Sul sistema di voto: "La Figc oggi ha un sistema elettivo unico al mondo, vota per blocchi, quando si viene eletti è umano e forse anche legittimo, rispettare il blocco che ti ha votato. Come si puo' pensare che il sistema possa andare bene se hai questo tipo di umana inclinazione?". Conclude il numero uno del CONI: "L'assemblea elettiva è stata convocata per il il 22 ottobre, era la prima data utile per tutta una serie di ragioni, è' stata concordata questa impostazione con il Sottosegretario Giorgetti. Si voterà con lo statuto vecchio ma con tutte le regole nuove. Tutto concordato con il Governo per emanare un regolamento federale che rispettasse i doveri imposti dalla legge 8".
Le parole del sindaco di Milano, Giuseppe Sala
Se qualcuno vuol buttarmi addosso la croce di chi affossa la corsa olimpica, io non ci sto". Cosi' il sindaco, Giuseppe Sala, ha parlato della sua linea e di quella del Consiglio comunale, che chiede una Milano capofila per la candidatura italiana ad ospitare le Olimpiadi invernali del 2026, in un post su Facebook.
"Ho freschissimi ricordi di 15 mesi di discussioni con il mondo sportivo in cui si parlava di una sola opzione e cioe' della candidatura di Milano - ha precisato -. Per quanto mi riguarda, poi, c'e' un punto in piu': non prendo ordini da nessun partito e lavoro solo per tutelare gli interessi di Milano e dei milanesi".
"Nella vita io voglio continuare a pensare che la coerenza sia un valore imprescindibile. Su mia proposta il Consiglio Comunale, solo un mese fa, ha preso una decisione e cioe' che Milano potra' essere della partita olimpica solo in quanto capofila - ha concluso -. Non e' successo nulla, nel frattempo, perche' si debba cambiare idea".