Olimpiadi invernali, caso doping Valieva: via libera del Tas per gareggiare martedì

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L'atleta russa, risultato positiva a un farmaco proibito lo scorso 25 dicembre, è stata autorizzata dal Tas a continuare a gareggiare alle Olimpiadi invernali di Pechino. Valieva, già vincitrice dell'oro a squadre, prenderà quindi parte all'evento individuale in programma martedì

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Il Tribunale di arbitrato dello sport (Tas) ha autorizzato la 15enne pattinatrice russa Kamila Valieva a continuare a gareggiare alle Olimpiadi invernali di Pechino nonostante non il test positivo all'antidoping. Ovviamente questa sentenza non incide sulla eventuale possibilità futura di una squalifica, anche retroattiva.

 

La Corte ha reso noto di aver respinto gli appelli del Comitato olimpico internazionale, dell'Agenzia mondiale antidoping e dell'Unione internazionale di pattinaggio per il ripristino della sua sospensione, permettendo alla Valieva di partecipare al concorso individuale che si aprirà martedì.

 

Uno dei fattori presi in considerazione dal panel di giudici è stato lo status di 'atleta protetta' ai sensi del codice dell'Agenzia mondiale antidoping (Wada), ovvero che l'atleta non ha compiuto ancora 16 anni (è nata il 26 aprile 2006). Il Tas ha affermato che ci sono stati "gravi problemi di notifica del risultato del controllo antidoping all'atleta" e che ciò "ha violato la facoltà all'atleta di stabilire determinati requisiti legali a suo vantaggio" e, quindi, "una notifica così tardiva non è attribuibile a sua colpa". Il Tas ha considerato i principi fondamentali di "equità, proporzionalità, danno
irreparabile e relativo equilibrio di interessi tra i ricorrenti e l'atleta".

Stop a premiazioni

Il Comitato olimpico internazionale attenderà una decisione sulle conseguenze della positività all'antidoping della pattinatrice Kamila Valieva prima di assegnare le medaglie degli eventi a cui la 15enne russa avrà partecipato ai Giochi invernali di Pechino 2022. Mentre il Tribunale arbitrale dello sport ha autorizzato l'atleta a continuare i Giochi con l'evento individuale che parte domani, dopo aver aiutato la squadra russa a vincere l'oro a squadre, il Cio ha ritenuto "inappropriato organizzare le cerimonie" durante i Giochi, preferendo aspettare la decisione della causa nel merito, che in genere richiede diversi mesi.

 

Le reazioni

 

Il Comitato olimpico russo festeggia il via libera del Tas, malgrado la positività a un test antidoping. "Domani l'intero Paese sosterrà lei e tutte le nostre meravigliose pattinatrici nella competizione individuale", ha scritto il Comitato su Telegram, in merito alla "miglior notizia della giornata". Il Comitato olimpico Usa, è invece "deluso" per "il messaggio" della decisione. "Questo sembra essere un altro capitolo del sistematico e pervasivo disprezzo per lo sport pulito da parte della Russia", ha affermato Sarah Hirshland, a capo dell'Usopc.

La vicenda doping

Valieva è risultata positiva il 25 dicembre, durante i campionati nazionali russi, ad un farmaco che è un modulatore ormonale e metabolico, nell'elenco delle sostanze proibite dal Codice mondiale anti doping. La positività è stata comunicata dal laboratorio accreditato della WADA l’8 febbraio. A Pechino ha già gareggiato il 6 e 7 febbraio, portando la Russia alla vittoria nella gara a squadre di pattinaggio. Quindi solo dopo, l’8 febbraio, è arrivata la notizia della positività. Valieva è stata sospesa automaticamente, ma il 9 febbraio la commissione disciplinare della Rusada, che è l’agenzia russa antidoping, ha revocato la sospensione, riservandosi di fornire le motivazioni in un secondo tempo. Contro questa riammissione hanno fatto ricorso il CIO, la Wada - agenzia Mondiale Antidoping - e l'Isu - Federazione internazionale di pattinaggio. Il TAS ha poi unito i tre ricorsi, prima delle pronuncia di quest'oggi.