Olimpiadi, arriva il Brasile e Kerr avverte i suoi: “Incontriamo una squadra molto fisica”

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Dopo un girone di qualificazione dominato, Team USA si trova ad affrontare il Brasile domani nella sfida che vale la semifinale. Gli americani partono nettamente favoriti, ma coach Kerr invita a evitare ogni distrazione, perché gli avversari porteranno in campo la fisicità messa in mostra finora alle Olimpiadi. I Giochi Olimpici di Parigi 2024 sono in diretta su Eurosport, con 10 canali a disposizione degli abbonati Sky

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Lo erano nelle previsioni alla vigilia e lo sono ancora di più dopo le tre gare più che convincenti disputate nel girone di qualificazione. D’altronde gli Stati Uniti, quando si parla di basket olimpico, sono abituati al ruolo di favoriti. E la sfida che attende ora gli americani ai quarti non sembra presentare un ostacolo insormontabile, anche se, come insegna la storia anche recente, è assolutamente vietato concedersi distrazioni o leggerezze. Lo ha ribadito coach Steve Kerr alla vigilia della gara contro il Brasile: “Sono una squadra molto fisica, non a caso hanno preso più rimbalzi offensivi di tutti al torneo”. Kerr ha poi proseguito la sua analisi: “Hanno anche degli ottimi tiratori e di certo non si tireranno indietro quando ci sarà da lottare: dovremo essere pronti”.

Kerr e la maratona che si sta accorciando

Il Brasile, in cui l’unico giocatore attualmente in NBA è Gui Santos, ala di Golden State, ha giocato fin qui un’olimpiade per molti versi sorprendente. Così come di certo sorprendente è stata la prestazione dell’ex NBA Bruno Caboclo contro il Giappone33 punti17 rimbalzi e un dominio assoluto nel pitturato. È probabile che al centro delle attenzioni di Team USA, domani, ci sarà lui, anche se per il momento Kerr preferisce focalizzarsi sul passo tenuto dalla sua squadra. “Avevo detto che il torneo olimpico sarebbe assomigliato di più a una maratona invece che a uno sprint”, ha detto l’allenatore di Team USA, “ma ora che siamo a metà strada direi che assomiglia di più agli 800 metri: stiamo correndo forte, ma non come se fossimo nei 100 metri”.

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