Evoluzione nella continuità, con gli atleti al centro di tutto

Luciano Buonfiglio, 74 anni, presidente della federazione canoa e kayak da 20 anni, ora è il presidente del Coni. Lo sarà per il quadriennio 2025-2028 che porta a Los Angeles e che passa per Milano-Cortina 2026. È stato eletto alla prima votazione, confermando una tradizione che ha sempre caratterizzato le elezioni del Coni nella storia. I giochi si fanno prima, anche all’ultimo momento se necessario, ma i votanti sono pochi . Quindi c’è tempo e modo di avvicinare tutti, prendere accordi o prendere atto di chi sarà avversario. È finita 47 voti a 34. Buonfiglio ha avuto quello che si aspettava, forse un paio di voti in più, grazie agli ultimi accordi. Ha prevalso il blocco che aveva come riferimento il presidente uscente Giovanni Malagò, ma non solo. Ha sconfitto Luca Pancalli, che ha lasciato dopo 25 anni il comitato paralimpico per tentare di rappresentare chi voleva la discontinuità con Malagò. Luciano Buonfiglio ripartirà invece dalla gestione Malagò per rinnovare e portare la sua visione manageriale. Ha una forte leadership ed è pragmatico. Decisamente molto determinato. È il primo presidente della storia italiana del comitato olimpico che è stato olimpico. Ha partecipato a Montreal 1976, ha vestito 36 volte la maglia Azzurra e disputato anche 5 Mondiali nella canoa velocità. Non una cosa frequente, nemmeno a livello internazionale visto che il primo presidente del Cio ad aver fatto una Olimpiade da atleta è stato Thomas Bach . Buonfiglio ha una lunga carriera all’interno della federazione e delle istituzioni sportive. Era già stato vicepresidente del Coni e membro della giunta. Ma ha anche una lunga carriera come manager e dirigente d’azienda, nel ramo assicurazioni. Ragiona da amministratore delegato. Ha proposto subito un piano quadriennale condiviso, che dovrà essere sottoposto a continue verifiche con la creazione di dipartimenti per coinvolgere tutti. Non gli piace la parola cambiamento, preferisce miglioramento. Non c’è molto da buttare se negli ultimi 12 anni, durante i tre mandati di Giovanni Malagò, sono state vinte 143 medaglie. C’è da confermare chi ha lavorato bene. Per questo, grazie ad un accordo dell’ultima ora, ha accettato di proporre Carlo Mornati come segretario generale. La proposta è arrivata da Franco Carraro, candidato alla presidenza a 85 anni, che ha chiesto unità al comitato olimpico e ha chiesto che lo staff che ha conquistato tanti successi non fosse abbandonato. A partire da Mornati. Appello e accordo raggiunto. È stata una delle prime decisioni della nuova giunta del Coni, il governo che affiancherà il nuovo presidente. Tra i 13 membri nuovi eletti non sono entrati alcuni presidenti di federazioni importanti, Diana Bianchedi sarà vicepresidente vicaria e Marco di Paola sarà l’altro vicepresidente. Come rappresentanti degli atleti entrano in giunta Giampaolo Ricci e Valentina Rodini, oro olimpico nel canottaggio con Federica Cesarini. Le donne, che non erano presenti tra i candidati alla presidenza, hanno avuto una buona rappresentanza. Entra in giunta anche Tania Cagnotto, la grande campionessa dei tuffi, medagliata olimpica. Così torniamo agli atleti, su cui Luciano Buonfiglio vuole mettere grande attenzione. Gli atleti sono al centro, dice. Ma lo dicono tutti, aggiunge. Quindi bisogna poi farlo veramente. È qualcosa che il nuovo presidente spera di prendere dal modello Malagò, che con gli atleti parlava e per loro era sempre presente. Gli atleti vanno aiutati per le prestazioni perché gli sport olimpici, in particolare, sono condannati a vincere per avere un peso nel sistema Italia, guadagnare condizioni migliori e farsi ascoltare anche dalla politica. La politica, appunto. Buonfiglio sa che deve dialogare con Sport e Salute e con il Governo. Qualcuno da quelle parti avrebbe forse preferito Pancalli, ma le fratture non servono a nessuno, serve unità di intenti e un percorso condiviso. Ha già ricevuto le telefonate dei Ministri Abodi e Giorgetti , le congratulazioni di Giorgia Meloni. Complimenti e auguri, ma anche subito l’impegno a mettersi al lavoro. Buonfiglio vuole un piano quadriennale condiviso. Programmazione. Per Milano-Cortina e Los Angeles il più è già stato fatto. Ora si lavora per Brisbane 2032. Non si può improvvisare nulla. Buonfiglio sarà un presidente pianificatore. Auguri e complimenti sono arrivati anche da Luca Pancalli, un candidato di grande correttezza, un dirigete e una persona stimata, con grandi meriti. Finisce la sua avventura e finisce la sua guida nel comitato italiano paralimpico che ha eletto come presidente Marco Giunio De Sanctis, già presidente della federazione italiana bocce. Un comitato che è parte dell’eccellenza dello sport italiano. Per chiudere il suo primo giorno da presidente del Coni, Luciano Buonfiglio ha indicato la strada che vuole percorrere. Dicendo che le parole sono finite. Si passa ai fatti. Contano solo quelli, nella vita e nello sport. Individuare gli obiettivi, applicare la strategia per raggiungerli. Essenziale. Il suo primo passo sarà individuare le persone giuste e valorizzarle, metterle davanti a qualsiasi iniziativa personale. Su alcune cose d’altronde sarà diverso da Malagò. Sarà quello che è sempre stato. Sarà Luciano Buonfiglio.

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Danilo Freri