Dondi, assalto al 6 Nazioni: in 4 anni proveremo a vincerlo
RugbyIl presidente della Federazione Italiana Rugby lancia la sfida: "Stiamo ottenendo risultati sempre migliori grazie all'esperienza dei giocatori che giocano all'estero. Ma con la Celtic League mi auguro crescano anche quelli del nostro campionato"
INTERVIENI NEL FORUM DEL RUGBY
Il Sei Nazioni, il Flaminio, la Celtic League. E' un Giancarlo Dondi a tutto campo quello intervistato dall'emittente radiofonica Centro Suono Sport. Partendo dal Sei Nazioni 2009, che parte il 6 febbraio con Inghilterra-Italia, il massimo dirigente del rugby italiano ha iniziato con un augurio: "Spero he nell'arco dei prossimi quattro anni riusciremo anche a vincere il torneo". Per farlo, ovviamente, serve una squadra capace di giocare ad alto livello: "Penso sempre che una nazionale per esser grande deve avere 30 giocatori dello stesso livello. Stiamo ottenendo risultati sempre migliori grazie anche all'esperienza dei giocatori che giocano all'estero. Ma con la Celtic League mi auguro che crescano anche i giocatori che giocano nel nostro campionato".
Sul lavoro di Nick Mallett ha poi detto: "Il suo arrivo di Mallet, lui che è un anglosassone molto latino e un grande allenatore, ha portato da noi entusiasmo e tranquillità e i giocatori sanno che è un personaggio esperto che cerca da loro il massimo. Stiamo crescendo molto, anche con le accademie che fanno uscire giovani con esperienze importanti. Quello che dico alle società è di far giocare i giovani invece di investire in tanti stranieri".
Dal 2010 il Sei Nazioni sarà trasmesso da SKY lasciando così la trasmissione in chiaro. Allora più gente allo stadio Flaminio: "Io spero che il Flaminio un giorno si possa allargare- ha detto ancora- con SKY non ci saranno tutte le partite in chiaro ma spero che la gente, che adesso apprezza i valori di questo movimento, riesca comunque a seguire questo sport! Quindi ampliamo il Flaminio". Tra i tanti nuovi chiamati da Mallett per il torneo, per Dondi spicca il nome di "Giulio Rubini , che e' un simbolo della nuova era della Italia, si è ben distinto sin dalle giovanili, ha rubato il posto anche agli stranieri, nel fine di settimana lo vedo spesso qui a Parma (gioca nell'Overmach, ndr) ha grossa qualità, è un ragazzo che è cresciuto moltissimo, forse non ha ancora il fisico giusto per questo sport, ma ha tanto coraggio".
Dondi ha poi parlato dell'intenzione della federugby italiana di candidarsi per l'organizzazione di una edizione di Coppa del Mondo (2015 o 2019): "L'Italia si candida per il 2015, nell'iter di presentazione siamo partiti quasi per scherzo, ma ci stiamo accorgendo che probabilmente si farà. Abbiamo acquisito la fiducia come nazione, manca un tassello, e siccome sono manifestazioni che si fanno dopo circa 10 anni, servono garanzie dal governo. Speriamo che ci sia la spinta per far arrivare alla coppa del mondo del rugby, che vale come immagine come quella del calcio". Poi sul massimo campionato italiano Dondi ha concluso: "Il Super 10 nei prossimi anni andrà sicuramente rivisto ed è possibile che diventi un Super 16 o un Super 14".
Il Sei Nazioni, il Flaminio, la Celtic League. E' un Giancarlo Dondi a tutto campo quello intervistato dall'emittente radiofonica Centro Suono Sport. Partendo dal Sei Nazioni 2009, che parte il 6 febbraio con Inghilterra-Italia, il massimo dirigente del rugby italiano ha iniziato con un augurio: "Spero he nell'arco dei prossimi quattro anni riusciremo anche a vincere il torneo". Per farlo, ovviamente, serve una squadra capace di giocare ad alto livello: "Penso sempre che una nazionale per esser grande deve avere 30 giocatori dello stesso livello. Stiamo ottenendo risultati sempre migliori grazie anche all'esperienza dei giocatori che giocano all'estero. Ma con la Celtic League mi auguro che crescano anche i giocatori che giocano nel nostro campionato".
Sul lavoro di Nick Mallett ha poi detto: "Il suo arrivo di Mallet, lui che è un anglosassone molto latino e un grande allenatore, ha portato da noi entusiasmo e tranquillità e i giocatori sanno che è un personaggio esperto che cerca da loro il massimo. Stiamo crescendo molto, anche con le accademie che fanno uscire giovani con esperienze importanti. Quello che dico alle società è di far giocare i giovani invece di investire in tanti stranieri".
Dal 2010 il Sei Nazioni sarà trasmesso da SKY lasciando così la trasmissione in chiaro. Allora più gente allo stadio Flaminio: "Io spero che il Flaminio un giorno si possa allargare- ha detto ancora- con SKY non ci saranno tutte le partite in chiaro ma spero che la gente, che adesso apprezza i valori di questo movimento, riesca comunque a seguire questo sport! Quindi ampliamo il Flaminio". Tra i tanti nuovi chiamati da Mallett per il torneo, per Dondi spicca il nome di "Giulio Rubini , che e' un simbolo della nuova era della Italia, si è ben distinto sin dalle giovanili, ha rubato il posto anche agli stranieri, nel fine di settimana lo vedo spesso qui a Parma (gioca nell'Overmach, ndr) ha grossa qualità, è un ragazzo che è cresciuto moltissimo, forse non ha ancora il fisico giusto per questo sport, ma ha tanto coraggio".
Dondi ha poi parlato dell'intenzione della federugby italiana di candidarsi per l'organizzazione di una edizione di Coppa del Mondo (2015 o 2019): "L'Italia si candida per il 2015, nell'iter di presentazione siamo partiti quasi per scherzo, ma ci stiamo accorgendo che probabilmente si farà. Abbiamo acquisito la fiducia come nazione, manca un tassello, e siccome sono manifestazioni che si fanno dopo circa 10 anni, servono garanzie dal governo. Speriamo che ci sia la spinta per far arrivare alla coppa del mondo del rugby, che vale come immagine come quella del calcio". Poi sul massimo campionato italiano Dondi ha concluso: "Il Super 10 nei prossimi anni andrà sicuramente rivisto ed è possibile che diventi un Super 16 o un Super 14".