Sei Nazioni, c'è Italia-Galles. Parisse: Fischi? No Grazie
RugbyIl ct azzurro contro i gallesi non si sente battuto in partenza nonostante debba giocare contro la squadra che probabilmente è la migliore del torneo. Capitan Parisse: "Chi ha voglia di fischiare deve andare a vedere un altro sport"
COMMENTA NEL FORUM DEL RUGBY
Basta con i catastrofismi sulla nazionale di rugby. Il ct azzurro Nick Mallett lancia il suo messaggio alla vigilia di una sfida impossibile, quella di domani al Flaminio contro il Galles, squadra favorita per la vittoria finale nel Sei Nazioni e decisa a travolgere l'Italia per riscattare la sconfitta di due settimane fa a Parigi contro la Francia. Reduce da tre prove disastrose (in trasferta con Inghilterra e Scozia, in casa contro l'Irlanda), secondo Mallett l'Italrugby contro i gallesi non si sente battuta in partenza, nonostante debba giocare contro la squadra che probabilmente e' la migliore del torneo. "I miei - proclama Mallett - non vanno in campo pensando di avere già perso. Comunque per l'Italia sarà difficile vincere se il Galles si esprimerà al 100% delle sue possibilità: non è una scusa, dobbiamo essere realisti". Mallett pensa di rimanere anche in caso di una nuova sconfitta senza gioco e magari con un passivo pesante? "Io sono qui, ho un contratto e continuo a lavorare per far crescere questa squadra", è la risposta del ct.
Ha detto la sua anche il capitano azzurro Sergio Parisse, che si lascia sfuggire una battuta sul comportamento del pubblico del Flaminio subito dopo la sconfitta contro l'Irlanda, quando gli azzurri (protagonisti una prestazione decisamente negativa) vennero per la prima volta fischiati dai loro tifosi. "I fischi di quando abbiamo perso contro l'Irlanda? Domani la gente che ha voglia di fischiare deve andare a vedere un altro sport". A Parisse viene anche chiesto se sia una mancanza di rispetto il fatto che il ct del Galles Warren Gatland, sentendosi già sicuro della vittoria, abbia deciso di operare un massiccio turn-over per la partita contro l'Italia. "Il Galles fa questo turn-over - commenta Parisse - ma noi siamo una squadra da dover rispettare fino alla fine. Tanti di noi hanno voglia di riscattarsi, e il bello dello sport è che ti offre sempre un'altra oppurtunità".
Basta con i catastrofismi sulla nazionale di rugby. Il ct azzurro Nick Mallett lancia il suo messaggio alla vigilia di una sfida impossibile, quella di domani al Flaminio contro il Galles, squadra favorita per la vittoria finale nel Sei Nazioni e decisa a travolgere l'Italia per riscattare la sconfitta di due settimane fa a Parigi contro la Francia. Reduce da tre prove disastrose (in trasferta con Inghilterra e Scozia, in casa contro l'Irlanda), secondo Mallett l'Italrugby contro i gallesi non si sente battuta in partenza, nonostante debba giocare contro la squadra che probabilmente e' la migliore del torneo. "I miei - proclama Mallett - non vanno in campo pensando di avere già perso. Comunque per l'Italia sarà difficile vincere se il Galles si esprimerà al 100% delle sue possibilità: non è una scusa, dobbiamo essere realisti". Mallett pensa di rimanere anche in caso di una nuova sconfitta senza gioco e magari con un passivo pesante? "Io sono qui, ho un contratto e continuo a lavorare per far crescere questa squadra", è la risposta del ct.
Ha detto la sua anche il capitano azzurro Sergio Parisse, che si lascia sfuggire una battuta sul comportamento del pubblico del Flaminio subito dopo la sconfitta contro l'Irlanda, quando gli azzurri (protagonisti una prestazione decisamente negativa) vennero per la prima volta fischiati dai loro tifosi. "I fischi di quando abbiamo perso contro l'Irlanda? Domani la gente che ha voglia di fischiare deve andare a vedere un altro sport". A Parisse viene anche chiesto se sia una mancanza di rispetto il fatto che il ct del Galles Warren Gatland, sentendosi già sicuro della vittoria, abbia deciso di operare un massiccio turn-over per la partita contro l'Italia. "Il Galles fa questo turn-over - commenta Parisse - ma noi siamo una squadra da dover rispettare fino alla fine. Tanti di noi hanno voglia di riscattarsi, e il bello dello sport è che ti offre sempre un'altra oppurtunità".