Regole semiserie di Rugby: Bruno Arena in mischia
RugbyIl comico lombardo entra nell'arena. Sulle pagine di SKY.it le foto (e i video) delle lezioni di rugby e risate tenute con Vittorio Munari, Andrea De Rossi e l'aiuto del Petrarca Padova. GUARDA IL VIDEO E LA FOTOGALLERY
di Francesco Pierantozzi
Qualche sms, qualche telefonata, qualche dubbio, anche molti, sui fischi dell’arbitro, anche durante le partite che si stanno commentando. Per cercare di capire meglio il perché del rugby, uno sport che ti prende e non ti molla ma che necessita di qualche spiegazione.
Bruno Arena ti chiama persino quando si è dimenticato di registrare una partita che non ha potuto vedere perché in giro per l’Italia a far ridere e a registrare altro, nel senso di spettacoli comici, e di dimenticanza in dimenticanza l’idea: è l’uomo giusto, con quella faccia un po’ così..tanto riconoscibile, con quella sua passione per lo sport, diploma isef e tessera d’allenatore di basket comprese, con quella sua spontaneità e genuinità che solo chi se lo ricorda dai tempi dell’oratorio può testimoniare. Se lui è “la domanda”, se lui è “l’errore”, se lui è “il provocatore” possiamo riuscire a spiegare in modo “basic” , ma soprattutto divertente, le regole del rugby.
Mica tutte, quelle più comuni, quelle che devono migliorare l’alfabeto ovale in tempi brevi per gli ultimi arrivati e non solo. Detto, fatto…Padova, campi del centro sportivo “Geremia”, la casa del Petrarca alla Guizza…Febbraio, un freddo cane, persino un mal di pancia del protagonista (virus o wurstel?..boh…),due squadre giovanili convocate d’urgenza, Under 20, mattina, e Under 15, pomeriggio. E due spiegatori, più che docenti, Andrea De Rossi, anche spalla comica, oltre che allenatore ed ex capitano dell’italia, e Vittorio Munari, cattedratico della materia. Mischia, touche, placcaggi, calci, fuorigioco, ruck e le invenzioni della casa sky, Raimondi-Munari, cioè cassaforte e grillotalpa. Il resto è Bruno Arena con la sua creatività, nulla di scritto e tante risate…
Con qualche sms postumo per colpi presi in mischia, peggiori del mal di pancia, peggiori del non aver assimilato qualche regola perché quelle, in fondo, sono facili e divertenti da capire…”ma bastaaa” con le parole…
Qualche sms, qualche telefonata, qualche dubbio, anche molti, sui fischi dell’arbitro, anche durante le partite che si stanno commentando. Per cercare di capire meglio il perché del rugby, uno sport che ti prende e non ti molla ma che necessita di qualche spiegazione.
Bruno Arena ti chiama persino quando si è dimenticato di registrare una partita che non ha potuto vedere perché in giro per l’Italia a far ridere e a registrare altro, nel senso di spettacoli comici, e di dimenticanza in dimenticanza l’idea: è l’uomo giusto, con quella faccia un po’ così..tanto riconoscibile, con quella sua passione per lo sport, diploma isef e tessera d’allenatore di basket comprese, con quella sua spontaneità e genuinità che solo chi se lo ricorda dai tempi dell’oratorio può testimoniare. Se lui è “la domanda”, se lui è “l’errore”, se lui è “il provocatore” possiamo riuscire a spiegare in modo “basic” , ma soprattutto divertente, le regole del rugby.
Mica tutte, quelle più comuni, quelle che devono migliorare l’alfabeto ovale in tempi brevi per gli ultimi arrivati e non solo. Detto, fatto…Padova, campi del centro sportivo “Geremia”, la casa del Petrarca alla Guizza…Febbraio, un freddo cane, persino un mal di pancia del protagonista (virus o wurstel?..boh…),due squadre giovanili convocate d’urgenza, Under 20, mattina, e Under 15, pomeriggio. E due spiegatori, più che docenti, Andrea De Rossi, anche spalla comica, oltre che allenatore ed ex capitano dell’italia, e Vittorio Munari, cattedratico della materia. Mischia, touche, placcaggi, calci, fuorigioco, ruck e le invenzioni della casa sky, Raimondi-Munari, cioè cassaforte e grillotalpa. Il resto è Bruno Arena con la sua creatività, nulla di scritto e tante risate…
Con qualche sms postumo per colpi presi in mischia, peggiori del mal di pancia, peggiori del non aver assimilato qualche regola perché quelle, in fondo, sono facili e divertenti da capire…”ma bastaaa” con le parole…