Federugby: "Niente più Sei Nazioni al Flaminio dal 2013"
RugbyLa Fir lancia l'ultimatum: "Se entro il 2013 non verranno eseguiti i lavori richiesti al Flaminio, con l'aumento della capienza a 40.000 posti e la realizzazione di aree hospitality, saremo costretti a cambiare la sede italiana del torneo"
Guarda gli highlights della Heinken Cup 2010-2011
La nazionale italiana di rugby non giocherà più a Roma le partite interne del Sei Nazioni dal 2013, se per quella data lo stadio Flaminio non sarà stato ancora adeguato alle esigenze del torneo. Lo ha stabilito il Consiglio della Fir, riunitosi a Livorno, che al termine della riunione ha diffuso un comunicato per precisare che "il Consiglio ha preso atto che i lavori di ammodernamento dello Stadio Flaminio di Roma dovranno concludersi entro il 2012 per consentire il regolare svolgimento degli incontri interni della Nazionale nel 6 Nazioni 2013".
Tutto ciò significa che in realtà all'Italia è stato concesso un anno di proroga. I lavori allo stadio Flaminio avrebbero dovuto concludersi a fine 2011, ma nonostante la proroga, se all'inizio del 2013 la situazione fosse ancora quella attuale, lasciare Roma diventerebbe una scelta inevitabile.
I rapporti tra la Fir ed il Comune di Roma sono buoni, ma la federazione deve rispondere all'ultimatum del board del Sei Nazioni, secondo cui il Flaminio deve dotarsi al suo interno, quindi non più con tendoni, di un'area hospitality che ancora non possiede, e di una capienza da 40mila posti fissi, senza più tubi o strutture smontabili. Proprio riguardo all'ampliamento della capienza i lavori non sono mai cominciati, e ciò comincia a preoccupare la federazione italiana.
Nel frattempo l'Atletico Roma ed il Pomezia continuano a giocare al Flaminio i rispettivi incontri casalinghi dei campionati di calcio di Prima e Seconda Divisione, e i lavori, almeno quelli sugli spalti dell'impianto, sembrano fermi. In Fir si spera che partano subito dopo la fine del Sei Nazioni 2011, in modo da essere pronti per il 2013, altrimenti il board del torneo imporrà l'addio a Roma.
Il Consiglio federale si è occupato anche della finale scudetto del campionato italiano d'Eccellenza si disputi con partite di andata e ritorno. In caso di parità al termine della partita di ritorno, il titolo di campione d'Italia verrà assegnato con un match di spareggio in casa della finalista meglio classificata al termine della regular-season.
Commenta nel forum del rugby
La nazionale italiana di rugby non giocherà più a Roma le partite interne del Sei Nazioni dal 2013, se per quella data lo stadio Flaminio non sarà stato ancora adeguato alle esigenze del torneo. Lo ha stabilito il Consiglio della Fir, riunitosi a Livorno, che al termine della riunione ha diffuso un comunicato per precisare che "il Consiglio ha preso atto che i lavori di ammodernamento dello Stadio Flaminio di Roma dovranno concludersi entro il 2012 per consentire il regolare svolgimento degli incontri interni della Nazionale nel 6 Nazioni 2013".
Tutto ciò significa che in realtà all'Italia è stato concesso un anno di proroga. I lavori allo stadio Flaminio avrebbero dovuto concludersi a fine 2011, ma nonostante la proroga, se all'inizio del 2013 la situazione fosse ancora quella attuale, lasciare Roma diventerebbe una scelta inevitabile.
I rapporti tra la Fir ed il Comune di Roma sono buoni, ma la federazione deve rispondere all'ultimatum del board del Sei Nazioni, secondo cui il Flaminio deve dotarsi al suo interno, quindi non più con tendoni, di un'area hospitality che ancora non possiede, e di una capienza da 40mila posti fissi, senza più tubi o strutture smontabili. Proprio riguardo all'ampliamento della capienza i lavori non sono mai cominciati, e ciò comincia a preoccupare la federazione italiana.
Nel frattempo l'Atletico Roma ed il Pomezia continuano a giocare al Flaminio i rispettivi incontri casalinghi dei campionati di calcio di Prima e Seconda Divisione, e i lavori, almeno quelli sugli spalti dell'impianto, sembrano fermi. In Fir si spera che partano subito dopo la fine del Sei Nazioni 2011, in modo da essere pronti per il 2013, altrimenti il board del torneo imporrà l'addio a Roma.
Il Consiglio federale si è occupato anche della finale scudetto del campionato italiano d'Eccellenza si disputi con partite di andata e ritorno. In caso di parità al termine della partita di ritorno, il titolo di campione d'Italia verrà assegnato con un match di spareggio in casa della finalista meglio classificata al termine della regular-season.
Commenta nel forum del rugby