Italrugby, il successo sulle Fiji in cinque punti
RugbyANTONIO RAIMONDI sceglie cinque istantanee che possano illustrare la passione della giornata di Cremona. Dal traguardo di Parisse e Castrogiovanni al debutto di Michele Campagnaro. E adesso, tutti a Roma, pronti per la sfida con l'Argentina
di Antonio Raimondi
La vittoria è arrivata ed è tutto ciò che serviva. L’Italia è in un circuito di sport professionistico e non si può prescindere dal risultato, visto che s’investono tanti soldi. 37 a 31 con un pizzico di paura alla fine. Scegliamo cinque istantanee che possano illustrare la passione di una giornata come quella di Cremona.
- Sergio Parisse e Martin Castrogiovanni hanno tagliato il traguardo delle 100 presenze con la maglia dell’Italia. Sono il volto più popolare del nostro rugby, testimoni del passaggio dal Flaminio ai pienoni di San Siro e dell’Olimpico di Roma. Classe pura Sergio, caparbietà e gran lavoro Castro. Ora da “centurioni” la speranza è che debbano guadagnarsi la maglia settimana dopo settimana, sarebbe il segno più importante per il nostro rugby.
- Da 100 a 0 per Michele Campagnaro. Ha preso il posto di Luca Morisi, colpito duro dopo pochi minuti e ha giocato sui nervi un’ottima partita. L’augurio è che abbia preso il testimone dai due centurioni. Un debutto positivo.
- Non spariamo sul TMO, ma quanto visto in Italia-Fiji anima quanti sono contrari all’utilizzo della tecnologia. Nel primo tempo per completare i 40 minuti di gioco semi effettivo ci sono voluti sessanta minuti. Un’esagerazione sottolineata anche dal nostro ct Jacques Brunel. I poteri del TMO sono sempre più potenziati, ora può intervenire direttamente, un po’ come fanno gli assistenti dell’arbitro, in occasione di gioco pericoloso. Di sicuro il nuovo protocollo del TMO deve essere rivisto e sarebbe saggio togliere dai casi analizzabili il passaggio in avanti, per evidenti limiti tecnici (la posizione della telecamera può restituire delle percezioni non corrette).
- Sei cartellini gialli, cinque per Fiji e uno per l’Italia. Mai visto in tanti anni di telecronaca. Fiji ci ha mostrato tutto il peggio e tutto il meglio, perché nell’assalto finale gli isolani hanno messo paura all’Italia. Per entrare nella partita dei nostri, perché non abbiamo giocato secondo quello che doveva essere il piano di gioco? La maul era devastante, la mischia ordinata ha portato a casa anche la meta di penalità. Dovevamo portare i figiani a giocare in cantina, ci siamo invece trovati a giocare in giardino, negli spazi aperti. Fortunatamente i figiani hanno aggiunto tanto giallo alla loro partita.
- Per finire Cremona, città europea dello sport, non una zona di rugby, pur avendo un buon numero di appassionati. La cosa più bella è vedere che il popolo del rugby è sempre più numeroso e come sempre più spesso si possono incontrare nuovi appassionati, che senza passare dal rugby giocato, riescono a cogliere gli aspetti più positivi della passione e dei valori di questo sport. Mangiare un piatto di trippa con il gruppo di Castelverde, composto tutto da innamorati della palla ovale (con nessun ex giocatore) fa capire l’importanza che la televisione ha avuto nel fenomeno della nostra Nazionale di rugby.
E adesso, tutti a Roma per una settimana di passione e la sfida ai fratelli argentini.
La vittoria è arrivata ed è tutto ciò che serviva. L’Italia è in un circuito di sport professionistico e non si può prescindere dal risultato, visto che s’investono tanti soldi. 37 a 31 con un pizzico di paura alla fine. Scegliamo cinque istantanee che possano illustrare la passione di una giornata come quella di Cremona.
- Sergio Parisse e Martin Castrogiovanni hanno tagliato il traguardo delle 100 presenze con la maglia dell’Italia. Sono il volto più popolare del nostro rugby, testimoni del passaggio dal Flaminio ai pienoni di San Siro e dell’Olimpico di Roma. Classe pura Sergio, caparbietà e gran lavoro Castro. Ora da “centurioni” la speranza è che debbano guadagnarsi la maglia settimana dopo settimana, sarebbe il segno più importante per il nostro rugby.
- Da 100 a 0 per Michele Campagnaro. Ha preso il posto di Luca Morisi, colpito duro dopo pochi minuti e ha giocato sui nervi un’ottima partita. L’augurio è che abbia preso il testimone dai due centurioni. Un debutto positivo.
- Non spariamo sul TMO, ma quanto visto in Italia-Fiji anima quanti sono contrari all’utilizzo della tecnologia. Nel primo tempo per completare i 40 minuti di gioco semi effettivo ci sono voluti sessanta minuti. Un’esagerazione sottolineata anche dal nostro ct Jacques Brunel. I poteri del TMO sono sempre più potenziati, ora può intervenire direttamente, un po’ come fanno gli assistenti dell’arbitro, in occasione di gioco pericoloso. Di sicuro il nuovo protocollo del TMO deve essere rivisto e sarebbe saggio togliere dai casi analizzabili il passaggio in avanti, per evidenti limiti tecnici (la posizione della telecamera può restituire delle percezioni non corrette).
- Sei cartellini gialli, cinque per Fiji e uno per l’Italia. Mai visto in tanti anni di telecronaca. Fiji ci ha mostrato tutto il peggio e tutto il meglio, perché nell’assalto finale gli isolani hanno messo paura all’Italia. Per entrare nella partita dei nostri, perché non abbiamo giocato secondo quello che doveva essere il piano di gioco? La maul era devastante, la mischia ordinata ha portato a casa anche la meta di penalità. Dovevamo portare i figiani a giocare in cantina, ci siamo invece trovati a giocare in giardino, negli spazi aperti. Fortunatamente i figiani hanno aggiunto tanto giallo alla loro partita.
- Per finire Cremona, città europea dello sport, non una zona di rugby, pur avendo un buon numero di appassionati. La cosa più bella è vedere che il popolo del rugby è sempre più numeroso e come sempre più spesso si possono incontrare nuovi appassionati, che senza passare dal rugby giocato, riescono a cogliere gli aspetti più positivi della passione e dei valori di questo sport. Mangiare un piatto di trippa con il gruppo di Castelverde, composto tutto da innamorati della palla ovale (con nessun ex giocatore) fa capire l’importanza che la televisione ha avuto nel fenomeno della nostra Nazionale di rugby.
E adesso, tutti a Roma per una settimana di passione e la sfida ai fratelli argentini.