In un Millenium Stadium festante come non si vedeva da tempo, i Dragoni vincono 20-17 contro la Scozia un match equilibrato combattuto punto a punto. Decisiva la giornata no di Russell e il drop vincente di Biggar nel finale
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C’è l’emozione di ritornare a sentire gli inni in uno stadio gremito o quasi, con 70mila e oltre tifosi in festa e la gioia di una partita piacevole e che non è mai scontata tra Galles e Scozia, sfida che apre la seconda giornata del torneo Sei Nazioni 2022. In un Millenium Stadium di Cardiff a tetto aperto, la Scozia vuole rifarsi della sconfitta che lo scorso anno aveva pregiudicato un torneo iniziato nel migliore dei modi con il successo contro i rivali storici dell’Inghilterra, esattamente come una settimana fa. Il Galles, invece, contro l’Irlanda non è praticamente mai sceso in partita, ha sostanzialmente metà squadra o più ferma ai box per infortunio e un gruppo che ancora non sembra aver trovato il giusto collante tra volti nuovi e giocatori più esperti.
Primo tempo in perfetto equilibrio
Il match inizia con i padroni di casa più in palla e un Finn Russell sin troppo svagato, e così Dan Biggar - capitano della kermesse per i Dragoni - mette i primi due calci piazzati per festeggiare nel migliore dei modi i suoi 100 caps internazionali. Gli ospiti reagiscono quasi subito. Serie di fasi – diciotto in totale -, palla a Tuipulotu, schierato per la prima volta da titolare, che va in semi-loop con Russell che poi allarga all’ala. L’ovale arriva in mano a Darcy Graham, che quasi da fermo mette in movimento i suoi piedi danzanti e sbilancia il giovane Louis Rees-Zammit quel tanto che basta per trovare il varco per schiacciare in bandierina. Russell sbaglia la trasformazione, ma si fa perdonare con due calci piazzati, prima di scambiarsi cortesie e punti con Biggar. Sul finale della prima frazione, è di nuovo il Galles a farsi avanti. Touche ai cinque metri, presa sicura di Beard, maul che gira bene sul lato sinistro disassando il pacchetto scozzese. Tomas Francis si stacca al momento giusto e schiaccia oltre la linea, e così il tempo si chiude in perfetta parità 14-14.
Superiorità numerica e drop
La ripresa si apre ancora nel segno dei due calciatori, con un piazzato per parte e poi si gioca tutto sulla combattività e la determinazione, con la paura di perdere a fare la differenza. Si capisce ancora una volta, come già nel primo tempo, che non è la giornata di Finn Russell, che oltre ad alcuni calci non dei migliori, rimedia un cartellino giallo che lascia i suoi con l’uomo in meno per dieci minuti. Il Galles allora prova ad insistere e spinge con costanza vicino alla linea di meta degli uomini di Townsend.
Dopo una serie infinita di fasi, capitan Biggar da sotto i pali sembra prendere la decisione sbagliata decidendo di andare per il drop che vale il 20-17.
Scelta contestata ma che vale la vittoria
Mancano dieci minuti e con l’uomo in più non sembrava la soluzione più adatta. Chiede spiegazioni dal campo il veterano Liam Willams, che avrebbe voluto allargare il gioco e sfruttare la superiorità per marcare punti ben più pesanti. Inquadrato dalle telecamere in tribuna il tecnico Wayne Pivac sembra scuotere la testa e racchiudere in una smorfia il suo disappunto per la scelta. Negli ultimi minuti, però, gli attacchi scozzesi rimangono sterili e i tre punti di Biggar danno al Galles la soddisfazione della prima vittoria e spengono ancora una volta i sogni di gloria degli uomini del cardo.