Vittoria e meta del bonus per l'Irlanda e per il pilone del Connacht, Finlay Bealham, che a fine partita ha potuto rivedere la famiglia, bloccata in Australia per le restrizioni causa Covid. Un momento speciale che difficilmente tutte le persone coinvolte dimenticheranno
La vittoria per 15-32 contro l'Inghilterra a Twickenham, già di per sé un risultato di un certo rilievo, rappresenta ad oggi probabilmente il momento più alto della carriera di Finlay Bealham: quello da ricordare per sempre. Non tanto per il suo ingresso in campo al 73', forse già di più per la meta marcata appena 2' più tardi (valida anche per il bonus, il quarto su quattro partite conquistato dall'Irlanda: tre offensivi e uno difensivo, che potrebbero diventare decisivi nell'economia finale del torneo Sei Nazioni), nata da un'iniziativa sull'asse Murray-Lowe e chiusa con il più classico dei pick and go, ma sicuramente per quanto successo a fine partita.
Le lacrime di papà Roy e l'abbraccio di mamma Andrea
È stato in questo momento, infatti, mentre i compagni completavano il giro di campo d'onore di rito tra foto e autografi, che il prima linea del Connacht ha potuto finalmente riabbracciare i genitori, presenti sulle tribune dell'impianto londinese, a due anni e mezzo di distanza dall'ultima volta che li aveva visti causa Covid. Un istante particolarmente intenso ed emozionante per tutti, tanto che papà Roy è stato immortalato in lacrime al momento di abbracciare il figlio, sicuramente felice di rivederlo e orgoglioso per la meta e la vittoria. Il tutto mentre assieme alla fidanzata, ad abbracciarlo c'era anche la mamma Andrea.
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Una giornata speciale per tutta la famiglia
Va considerato ovviamente che molto spesso i giocatori utilizzano le proprie vacanze estive per tornare a casa, specialmente quando le famiglie vivono dall'altra parte del mondo. Un aspetto che spesso può essere impedito da costi e altre criticità, non ultime proprio le possibili convocazioni nei tour delle nazionali che possono a loro volta diventare delle occasioni di rientro in patria quando si gioca, invece, contro quella nazione avversaria. Il Covid ha, poi, certamente complicato in maniera ulteriore gli spostamenti in tutto il mondo e ancor più per l'Australia, che in inverno era stata costretta ad un secondo lockdown forzato. "È stata una giornata speciale per la squadra e per me in particolare - ha dichiarato a fine partita lo stesso Bealham -. Ho potuto ritrovare la mia famiglia tra il pubblico a fine partita ed è stato un momento molto emozionante per noi, dato che non ci vedevamo da due anni e mezzo. È stato straordinario per me e un momento che la famiglia Bealham non dimenticherà".
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Nato in Australia, 22 caps e 3 mete con l'Irlanda
Classe 1991, nativo di Canberra in Australia, Bealham è irlandese per parte di nonna, originaria di Enniskillen e imparentata pure con il campione di boxe Gordon Ferris. Nel 2010 è approdato nell'Ulster, crescendo nell'Academy del team di Belfast, prima di approdare a Galway con la maglia del Connacht, di cui è diventato un elemento imprescindibile con 166 presenze. Quella contro l'Inghilterra è stata, invece, la sua terza meta su 22 caps con la Green Army, dopo quelle estive contro Giappone e USA.