Sei Nazioni, Italia-Scozia 22-33: il commento di Francesco Pierantozzi

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Francesco Pierantozzi

Francesco Pierantozzi

Quarta sconfitta nel Sei Nazioni 2022 per l'Italia: successo 33-22 della Scozia. Ora gli azzurri sono attesi dalla trasferta in Galles. L'analisi del match dell'Olimpico

ITALIA-SCOZIA 22-33, HIGHLIGHTS

La Scozia è più forte. Punto e basta. Inutile raccontare storie diverse. Per l’Italia sarebbe servita più che la partita perfetta la partita senza errori. Placcaggi sbagliati, più di 30 solo nel primo tempo, un omaggio di Braley costato una meta trasformata con intercetto di Ali Price, proprio nel momento della migliore Italia in attacco a un passo dalla marcatura, e punti di incontro molto scozzesi.

 

Così è difficile competere, anche con coraggio, aggressività, voglia, con la spinta del pubblico, finalmente in buon numero, capienza consentita al 75 % e 7000 “kilt”, con la presenza dei centurioni, 7 degli 8 azzurri al maschile(Parisse assente giustificato) più Sara Barattin, che hanno superato nella loro carriera le 100 presenze, caps per dirla correttamente nel gergo del rugby… E con la prima uscita della nuova Massimo Cuttitta Cup, da adesso in poi a premiare i vincitori della sfida Italia-Scozia, nel ricordo del nostro pilone sinistro, 22 volte capitano azzurro, scomparso un anno fa causa Covid e a lungo anche allenatore della mischia scozzese. Insomma una giornata per tanti aspetti, almeno apparentemente, ideale per provare a ritrovare il successo…

 

Qualche merito c’è. Per esempio non aver mollato con una ventina di minuti da giocare sul 10-33, 1 meta azzurra contro 5 scozzesi. Il solito Brex, costante nel rendimento di alto livello, Ioane, giocatore di alto livello, Lamaro, Cannone, Pettinelli, lavoratori infaticabili, il buon debutto del tallonatore Nicotera, alla prima vera maglia azzurra della sua vita, giovanili comprese.

 

E poi l’uomo nuovo, l’uomo normale fisicamente parlando, senza muscoli e centimetri sovrabbondanti, 1.77 x 71 kg, e una “elettricità” che fa la differenza in attacco. Il suo nome? Ange Capuozzo, napoletano d’origine, come i suoi nonni, arrivati a Grenoble dopo la Seconda Guerra Mondiale, 22 anni, grande voglia di giocare, estremo, brillante anche nella Pro D2, la seconda divisione francese, proprio con il Grenoble. Due mete, una dietro l’altra, qualche impaccio in difesa appena entrato, forse anche emozionato, all’esordio con l’Italia. Adesso niente pressione, non ha salvato la patria, profilo basso ma avanti così…

 

Manca una partita, quella di Cardiff contro il Galles che ha vinto una sola volta, proprio contro la Scozia, nel sei Nazioni 2022. Attenzione a non farsi ingannare però perché ha perso nettamente solo contro l’Irlanda a Dublino (29-7) poi sconfitte di 4 punti in Inghilterra e in casa con la Francia. Quindi trasferta durissima. La memoria, aggiornata, ci ricorda che la striscia negativa italiana dura da 7 anni e 36 partite senza una vittoria nel torneo. Verrebbe voglia di dire che non c’è nulla da…perdere, se non suonasse come una battuta e il rugby non fosse uno sport crudo, duro che, cartellini rossi a parte, non offre sorprese. A parte magari una proposta di matrimonio, come quella di Marco Zanon, centro azzurro partito dalla panchina, fatta alla sua fidanzata alla fine di Italia-Scozia!