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Sei Nazioni, Galles-Italia 21-22: il commento dei protagonisti

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Andrea Gardina

Coach Kieran Crowley, capitan Michele Lamaro ma anche Danilo Fischetti e Giovanni Pettinelli analizzano la vittoria sul Galles che ha interrotto una striscia negativa che durava dal 2015 al torneo Sei Nazioni e regalato un altro momento storico all’Italia che finora al Millenium Stadium era riuscita al massimo ad ottenere un pareggio

GALLES-ITALIA 21-22, HIGHLIGHTS

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Volti raggianti, ma anche analisi lucide del momento azzurro dopo una storica prima vittoria sul suolo gallese per i protagonisti del successo azzurro a Cardiff, con parole che lasciano intendere orgoglio e soddisfazione, ma anche la consapevolezza di aver intrapreso un percorso che può portare il rugby italiano finalmente nella giusta direzione.

Kieran Crowley, l’orgoglio del gruppo

"Prima della partita cii siamo congratulati con Alun Wyn Jones per il suo 150esimo cap internazionale e abbiamo omaggiato questo suo traguardo incredibile, ma adesso i riconoscimenti sono per l’Italia – dice il commissario tecnico Kieran Crowley -. Sono davvero orgoglioso dei ragazzi oggi. Durante la settimana la preparazione è stata dura, abbiamo lavorato sodo ed è stato un lavoro di squadra e non posso che congratularmi con tutti. Ogni settimana ci si prepara sempre nello stesso modo, i ragazzi hanno lavorato duramente e i risultati sono arrivati. In questo Sei Nazioni siamo cresciuti molto e il risultato di oggi ci dà fiducia per il futuro, la lezione più importante è credere in noi stessi e in quello che stiamo facendo".

Un’Italia di rara lucidità che mai come in questa partita ha dato la sensazione di voler ottenere il risultato pieno.

"Uno dei nostri obiettivi è la disciplina – continua l’ex Canada e Treviso -. Con noi è stato spesso Alain Rolland per lavorare proprio su questo aspetto. I ragazzi si stanno ben adattando al sistema, abbiamo fatto grandi miglioramenti, oggi è andata bene e se vogliamo continuare a diventare una squadra di alto livello, dobbiamo andare avanti in questa direzione. Anche l’abilità di fermare i drive era uno degli aspetti critici ed è stato uno di quelli migliorati. Ogni squadra ha una sua filosofia diversa, la nostra è quella di sfruttare ogni calcio, ogni punto. Ognuno prende decisioni differenti, per noi i calci sono andati bene sia da parte di Padovani che di Garbisi. Capuozzo è un giocatore piccolo di stazza, ma a volte ci concentriamo su quello che un giocatore non può fare rispetto a quello che può fare. Ha grande intelligenza rugbistica e l’ha dimostrato ad esempio nel passare a Padovani che era più vicino ai pali. Andrà a Tolosa e speriamo che continui la sua crescita anche là".

Michele Lamaro: "Sempre rimasti in partita"

"La chiave della partita è stata riuscire a restare sempre lì, consapevoli che poi negli ultimi 5-10 minuti potesse succedere di tutto – dice alla fine il capitano azzurro Michele Lamaro -. Già non prendere quella meta che stavamo per prendere nel finale, è stato fondamentale, altrimenti probabilmente non saremmo qui a festeggiare”.

Miglioramenti costanti in difesa, in special modo nelle rimesse.

"A novembre ci eravamo ripromessi di fare passi avanti nella difesa da touche e oggi credo sia stata la chiave per rimanere in partita. Nel primo tempo ci sono state due-tre situazioni difficili in cui abbiamo retto bene e la difesa da drive è stata forse lo step maggiore in avanti fatto in questo Sei Nazioni".

Un percorso che, come sempre, è lungo e solo all’inizio ma oggi la soddisfazione è tutta azzurra.

"Stiamo credendo nel processo che abbiamo iniziato, in quella che è la nostra strada, abbiamo un unico obiettivo assieme e vogliamo perseguirlo uniti, continuare in questo e man mano che andiamo avanti migliorare sempre di più".

Lucidità, disciplina, precisione le chiavi decisive con progressi evidenti ad appena una settimana di distanza dalla sconfitta dell’Olimpico contro la Scozia.

"Non è naturalmente il lavoro di una settimana, ma degli ultimi mesi. Abbiamo fatto grossi passi avanti da novembre e ognuno sta facendo il suo lavoro al meglio. Oggi non abbiamo concesso punti facili e siamo rimasti concentrati azione per azione”.

Un nuovo capitolo si apre dopo sette anni e 36 sconfitte consecutive.

“Complessivamente ne ho giocate soltanto dieci di queste. È una vittoria importantissima per tutto il movimento e per noi. Siamo una famiglia che sta crescendo e credo che ci dobbiamo godere questo momento".

Danilo Fischetti: "Miglioriamo partita dopo partita"

Protagonista della solita partita coraggiosa e tutta sacrificio e abnegazione il pilone Danilo Fischetti che si è così espresso al termine degli 80’ al Principality Stadium:

"Durante il match eravamo tutti sul pezzo, sempre pronti. Quello che portiamo via oggi è sì la vittoria, ma anche la concretezza e la certezza di poter rimanere a questo livello e di poter fare male a chiunque quando ci crediamo. Abbiamo una nostra idea sia difensiva che di attacco e pian piano la stiamo portando avanti e partita dopo partita stiamo migliorando. È il frutto di un lavoro, di un processo e di un percorso che stiamo portando avanti. Non c’è nulla di differente da quanto fatto finora. Siamo giovani, cosa che ci dà ancora più fiducia in quello che stiamo facendo".

Giovanni Pettinelli, la concretezza dei fatti più che delle parole

Partita ancora una volta in crescendo per Giovanni Pettinelli, diventato nel tempo un punto fermo della mischia sotto la guida di Crowley.

"Nel secondo tempo siamo entrati in campo subito sul piede avanzante – ha indicato il terza linea veneziano -, non abbiamo mollato niente, neanche un centimetro e continuato sempre. Era un’ultima chiamata per farci rispettare dal rugby internazionale ed è stato liberatorio perché lo desideravamo tanto".