Andrea Di Giandomenico non vede l’ora di affrontare le campionesse in carica, una sfida che ogni rugbista vorrebbe affrontare per testare il proprio livello. Dopo la cinquantesima presenza in azzurro, altro motivo di orgoglio per Elisa Giordano che ritorna capitano di giornata dopo esserlo stata nel torneo 2020
Mancano appena ventiquattro ore al calcio d’inizio del secondo round del torneo Sei Nazioni femminile per l’Italia, di scena allo Stadio Sergio Lanfranchi di Parma per la prima uscita casalinga contro l’Inghilterra. Appuntamento alle 16, l'hashtag è #skyrugby.
“L’Inghilterra è la migliore squadra al mondo al momento – afferma il tecnico Andrea Di Giandomenico -, perciò non sono focalizzato su di loro ma sulla mia squadra perché sarà una grande sfida, la migliore al mondo per ora e non credo avremo bisogno di motivazioni ulteriori. Saranno sfidanti perché sono un’ottima squadra e molto potente in tutte le aree”.
Fiducia sulla preparazione fatta
Vice campionesse mondiali in carica, con l’obiettivo di riconquistare in autunno in Nuova Zelanda un titolo che manca dal 2014, ma intanto per ora soprattutto di puntare al poker di successi consecutivi nella kermesse continentale. “L’attenzione da parte inglese sarà sulla loro performance, pertanto dovremo essere molto accurate dato che le Red Roses lo sono sempre. Cercheranno di vincere la battaglia del territorio e tramite ciò metterci pressione, quindi penso dovremo provare a metterle in difficoltà su questo aspetto. Oltre a questo, l’altra grande sfida sarà sul contatto vero e proprio e ancora una volta la pressione sarà sulla difesa. Dovremo cercare di non dare palloni veloci all’Inghilterra, perché se prendono l’abbrivio per noi rischia di essere davvero dura fermarle”. Sensazioni positive che arrivano dal raduno di Parma, nonostante la sconfitta contro la Francia e con la certezza che il vero e proprio torneo delle Azzurre inizierà dalla sfida della terza giornata a Cork contro l’Irlanda. “Il risultato contro la Francia è stato troppo eccessivo rispetto alla nostra prova, ma ci sentiamo in fiducia dopo la preparazione fatta. Penso che le ragazze abbiano la giusta attitudine ed energia per affrontare l’Inghilterra. Se ti piace giocare a rugby, allora non vedi l’ora di affrontare partite come questa e noi non vediamo l’ora di scendere in campo”.
Elisa Giordano, leader azzurra
Capitano di giornata tornerà ad essere Elisa Giordano, che aveva rivestito il ruolo nel 2020 dopo l’infortunio e la conseguente operazione alla spalla di Manuela Furlan. “Il grado di capitano è sempre l’onore più grande che si possa avere – ha dichiarato la terza linea del Valsugana -, ma anche se Manuela è in panchina, rimane lei la leader e io faccio le sue veci finché non entra in campo e non cambia nulla rispetto a quanto faccio di solito, cioè aiutare le ragazze e cercare di mettere un po’ di ordine quando c’è confusione e continuerò a fare quello”. Un ulteriore riconoscimento, tuttavia, che arriva appena una settimana dopo aver tagliato il traguardo delle cinquanta presenze con la maglia della nazionale azzurra. “Rappresenta il coronamento di tanti sacrifici e impegno, ma soprattutto un momento che mi ha permesso di ringraziare tutte le mie compagne per avermi dato la possibilità di essere lì e giocare quella partita. Per dare ancora più valore a quella giornata, ho avuto la fortuna di poter festeggiare con una persona con cui ho iniziato a giocare a rugby, Beatrice Rigoni (anche lei al cinquantesimo cap, ndr), ed è quindi stata la classica ciliegina sulla torta”. L’avversario è il più difficile che si possa trovare sulla propria strada in questo momento: l’Inghilterra prima forza mondiale. “Contro di loro per noi sono sempre una partita e una preparazione sofferte, soprattutto sul piano fisico, perché hanno un pacchetto potente e pesante. Noi non possiamo magari competere sul piano fisico ma possiamo cercare di attuare tutte le strategie per cercare di giocare d’anticipo e sfruttare i nostri punti di forza. Come mischia l’obiettivo ad esempio è avere una posizione più bassa per metterle in difficoltà visto che sono molto alte e cercare di uscire dal loro frontale. Forse è una nostra caratteristica generale, quella di non usare un gioco tanto fisico, ma più dinamico e cercare di rendere il loro punto debole un nostro punto di forza”.