Sei Nazioni, il pareggio con la Francia per un'Italia a un palo dalla vittoria

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Francesco Pierantozzi

Francesco Pierantozzi

Delusione per un mancato successo o, comunque, soddisfazione, per un pareggio contro la quarta squadra al mondo? Quando passerà un po' di tempo la seconda delle due, ma adesso è adesso difficile riuscire a non pensare a un'occasione persa con quel pallone finito sul palo allo scadere dopo il piazzato di Garbisi. E i francesi erano fermi a 10 metri? Più no che sì. Perché nessuno ha chiesto all’arbitro una verifica? La ripetizione del calcio sarebbe stata una logica conseguenza

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A un palo dalla vittoria, con un pensiero che ti rimbalza nella testa: delusione per un mancato successo o, comunque, soddisfazione, per un pareggio contro la quarta squadra al mondo, come da ranking? Quando passerà un po' di tempo la seconda delle due… 

Adesso è difficile riuscire a non pensare a un’occasione persa. Certo, l'Italia ha battuto la Francia solo 3 volte in 49 precedenti, 2 nel Sei Nazioni, a Roma, Flaminio 2011 e Olimpico 2013, una a Grenoble, 1997, che ci aveva aperto proprio le porte al più antico torneo del mondo del rugby. E avere un calcio facile facile, a tempo scaduto, ti lascia con l’insoddisfazione della "quasi" impresa

Un pallone che cade dal "tee", dal sostegno, pochi secondi, con l'orologio che ti mette pressione, 60 secondi per un calcio piazzato da regolamento, e gesti affrettati, per stare nei tempi, nella routine del calciatore per sistemare di nuovo l’ovale con Garbisi che alla fine colpisce il palo. Sfortuna? Certo. Si sarebbe potuto segnare lo stesso? Sì. E i francesi erano fermi a 10 metri? Più no che sì. Perché nessuno ha chiesto all’arbitro una verifica? La ripetizione del calcio sarebbe stata una logica conseguenza.