Rugby: Italia, un bel Sei Nazioni Under 20 e una sconfitta che insegna
l'analisiIl secondo tempo di Cardiff servirà alla squadra di Brunello per il futuro: il quarto posto finale sta un po’ stretto, ma le prospettive sono ottime. L'analisi del Sei Nazioni Under 20 dell’Italia
Il Sei Nazioni Under 20 dell’Italia non si è chiuso nel modo migliore: la sconfitta per 27-15 in casa del Galles, dopo aver terminato il primo tempo avanti 15-0, brucia per come è arrivata e per il crollo avuto nella ripresa. Massimo Brunello, coach dell’Italia, ha definito “inaccettabile” la prestazione di Cardiff, che comunque potrà essere di grande insegnamento a tutti i ragazzi coinvolti: la crescita passa anche da queste sconfitte, che fanno capire come essere più forti non conti nulla se non si entra in campo con la testa giusta. Un “trauma” (sportivo, chiaramente) che non si dimentica e che sarà un importante monito verso il Mondiale di categoria. Il Sei Nazioni Under 20 è stato vinto dall’Inghilterra, che dopo una strepitosa rimonta in casa della Francia può finalmente festeggiare dopo due annate molto difficili. L’Italia ha chiuso quarta, davanti a Galles e Scozia.
Un Sei Nazioni U20 positivo
La sconfitta di Cardiff chiaramente non cancella quanto di buono fatto dall’Italia U20 in tutto il Sei Nazioni. Dopo la prima partita persa con l’Inghilterra, anche quella condizionata – a detta degli stessi giocatori – da un approccio mentale sbagliato, la squadra di Brunello si è ritrovata nel giro di una settimana e ha giocato una grande partita in Irlanda, perdendo soltanto di un punto. La vittoria di Beziers contro la Francia campione del mondo in carica è stata il capolavoro di questa edizione, non solo per il risultato ma per la prestazione offerta: al di là della mischia dominante, l’Italia ha coperto benissimo il campo contro una squadra che per 80 minuti ha mosso il pallone da una parte all’altra senza trovare quasi mai gli sbocchi che cercava. Anche la prestazione offensiva è stata molto positiva: la squadra di Brunello non si è limitata a cercare la collisione – spesso vincente – con gli avanti, ma ha mosso il pallone attivando le gambe e le qualità di giocatori come Elettri e Scalabrin e la fantasia di Pucciariello. Un campanello d’allarme, per quanto riguarda l’approccio mentale, era già suonato nel primo tempo contro la Scozia, ma era stato immediatamente spento da una ripresa devastante, con 4 mete in 12 minuti a demolire gli scozzesi per il 47-14 finale. Anche nel primo tempo contro il Galles, nonostante il vantaggio di 15-0, non aveva lasciato soddisfatto coach Brunello, ma ciò che ha colpito del crollo nella ripresa è stato il volersi necessariamente ancorare soltanto alla mischia, senza sfruttare le ottime capacità del triangolo allargato e dei centri azzurri. In ogni caso, questa sconfitta sarà il modo migliore per arrivare al Mondiale consapevoli di quanto basti poco per mandare all’aria tutto. Questa squadra sembra migliore anche di quella che conquistò il podio lo scorso anno, perché più completa in tutti i reparti: l’annata 2023 si basava principalmente sulla mischia e sulle fiammate di Mey (che saltò il Mondiale per infortunio), mentre questa può contare anche su un reparto arretrato molto più pericoloso. Oltre al già citato Scalabrin, anche Mirko Belloni ha fatto vedere ottime cose, così come i centri Bozzo e Zanandrea: con un po’ di maturità in più, l’Italia potrà fare un grande Mondiale.
Bentornata Inghilterra
Il Sei Nazioni Under 20 è stato vinto dall’Inghilterra, che dopo la prima mezz’ora contro la Francia (sotto 21-5) sembrava dover accantonare le ambizioni di successo. Nel momento più difficile però è venuta fuori ancora una volta la solidità mentale della squadra di Mapletoft, capace di rimontare e di vincere addirittura col punto di bonus: quello che serviva per portare a casa il Torneo, di un solo punto sull’Irlanda. Entrambe le formazioni avevano concluso con 4 vittorie e un pareggio nello scontro diretto, ma a fare la differenza sono stati i bonus: l’Inghilterra ha chiuso a 23 punti contro i 22 degli irlandesi, che proprio contro l’Italia hanno vinto a fatica non riuscendo a segnare la quarta meta che – col senno di poi – avrebbe potuto regalare loro il titolo. Dopo due anni difficilissimi e avari di soddisfazione a livello giovanile, l’Inghilterra si è rivelata una squadra piena di talenti e soprattutto già molto matura: Pollock è già fenomenale in mezzo al campo (e ha già esordito in Premiership), Opoku è stato l’unico pilone che ha messo in difficoltà la mischia azzurra, e fra i trequarti Kerr ha già una visione di gioco molto strutturata per l’età che ha. La Francia esce molto ridimensionata da questo Torneo: certo, mancavano molti talenti disponibili solo a fasi alterne perché impegnati in Top14, ProD2 e nel caso di Posolo Tuilagi con la Nazionale maggiore, ma anche la decisione di richiamare tutti per l’ultima sfida contro l’Inghilterra non ha cambiato le cose, nonostante una partenza sprint. Con la vittoria sull’Italia il Galles ha salvato un Sei Nazioni U20 fino a quel momento deludente, mentre la Scozia continua a non vedere la luce in fondo al tunnel e ha chiuso ultima in classifica con un solo punto.
A cura di OnRugby.it