Brees & Moore show, benvenuti alla National Quarterback League!

Sport USA

Massimo Marianella

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La 7^ settimana della stagione ha regalato il re-match dell'ultimo Super Bowl, ma con lo stesso epilogo: New England batte ancora Atlanta. Ma è stato anche il weekend di Drw Brees, che è antrato nel club dei 500 TD pass, e di Matt Moore, che ha trascinato Miami a una clamorosa rimonta contro i Jets. Ecco le loro storie

NFL, DAY 7: RISULTATI E CLASSIFICA 

“It’s a Quarterback League”! Vecchia e veritiera definizione della NFL. E’ il ruolo più importante ovvio. Chiaramente legato ad altre varianti fondamentali come la linea offensiva, i ricevitori, le chiamate degli allenatori, ma senza un buon QB non si va da nessuna parte. Leggende, superstar che fanno sognare e riscrivono i libri dei record o anche giocatori che sanno essere decisivi nel momento che conta e, a volte, cambiare l’andamento della stagione di una squadra e anche il destino della loro carriera. Futuri Hall of Famer come Drew Brees che in questa settima giornata ha guidato i suoi Saints all’ennesima vittoria in rimonta e, strada facendo, ha lanciato il 500esimo TD pass della sua carriera (il 4° della storia della NFL a raggiungere questo traguardo dopo Manning, Favre e Brady). Un percorso fantastico di un giocatore cui New Orleans ha dato fiducia quando sembrava praticamente finito. Dopo un serio infortunio alla spalla Brees non aveva passato le visite mediche a Miami. I Dolphins non vollero correre rischi su di lui, un medico che non credo stia salvando alcuna vita umana in nessun angolo del mondo non firmò il certificato, e alla fine firmarono Daunte Culpepper. New Orleans lo ha invece fermamente voluto e assieme sono andati a braccetto verso uno storico anello (vinto forse non casualmente a Miami) e, per una franchigia storicamente non vincente, una serie incredibile di record. Cinquecento TD non è uno di questi, ma resta un traguardo straordinario che tra l’altro ci dice che il numero 9 è tutt’altro che un giocatore in declino. Oltre ai 500 TD pass ha lanciato più di 70 mila yards con una media vicina alle 300 a partita. All’inizio della stagione in tanti si interrogavano sull’opportunità o meno di offrirgli un prolungamento di contratto e forse anche sulla sua voglia stessa di continuare. Una giornata come quella passata con 27 su 38 per 331 yards e anche 7 punti portati a casa correndo fuga qualsiasi dubbio.

Non solo uomini copertina però perché l’NFL è una Lega che, anche nel ruolo di QB, regala storie meravigliose di perseveranza e talento. L’ultima viene da Miami. In difficoltà anche in casa contro i Jets dopo averci perso a New York, ai Dolphins è accaduta la cosa migliore possibile: s’è infortunato Jay Cutler. Fuori uno dei quarterback più presuntuosi, arroganti e sopravvalutati dell’ultimo decennio, spazio a quel Matt Moore che sarebbe dovuto diventare titolare già al momento dell’infortunio del numero uno designato nel ruolo Ryan Tannehill. Californiano, nato a nord di LA e condannato ad una vita da backup, Moore dopo un College non certo sotto i riflettori come Oregon non fu scelto al draft del 2007, ma invitato al loro camp da i Dallas Cowboys. Una solida pre-season con la stella blu sul casco ed ecco che fu subito chiamato da Carolina. Quattro stagioni da semi-titolare con i Panthers quindi, dopo un infortunio alla spalla, firmato dai Dolphins nell’estate 2011. A parte la prima stagione nella quale sostituì Chad Henne (da anni in panchina a Jacksonville), Moore con i Dolphins non è mai stato titolare, ma sempre molto amato da compagni e tifosi che, più dei vari Head Coach che sono alternati sulla panchina di Miami, si sono probabilmente resi conto meglio che avrebbe meritato una chance vera. Lo scorso anno dopo il primo infortunio di Tannehill ha completato bene la sua opera e portato la squadra ai playoff. Ad agosto dopo il secondo infortunio si è rischiata la frattura tra spogliatoio, dove tutti volevano Moore promosso, e coach Gaze che invece voleva quel Cutler con cui aveva lavorato ai Bears e che conosceva sistema e terminologia del suo attacco. Ha vinto lui chiaramente, ma forse ci hanno perso i Dolphins. Certo questo quello che hanno pensato in tanti domenica quando Moore ha guidato, sotto lo sguardo di Tannehill e Dan Marino (entrambi sulla sideline) Miami con 2 TD pass e 188 yards alla vittoria quando erano sotto di 14 all’inizio dell’ultimo quarto (i Jets non perdevano un match da una situazione di vantaggio così dal 1995 contro Indianapolis). Interessante capire cosa accadrà adesso all’ombra delle palme del Sud della Florida. La speranza è che l’infortunio di Cutler non sia ovviamente nulla, ma che Moore finalmente abbia la sua chance da titolare. Se l’è meritata sul campo.