NFL: Larry Fitzgerald & New Orleans Saints, la Storia vi guarda

Sport USA

Massimo Marianella

Battendo Washington all'overtime, i New Orleans hanno infilato l'ottava vittoria di fila in stagione dopo i ko nelle prime 2 giornate. Nell'appuntamento settimanale con Massimo Marianella ci sono i Saints in copertina, ma anche Larry Fitzgerald, diventato il 5° della storia della NFL per yard ricevute

DAY 11, RISULTATI E CLASSIFICHE

Collane lunghissime con perline di mille colori, maschere e bamboline voodoo ovunque, gente che passeggia come fosse un eterno carnevale, piatti piccanti e straordinari bignè alla crema su note jazz che echeggiano ad ogni angolo. New Orleans è una città unica, dal fascino inimitabile. Si respira un’atmosfera di allegria che sembra vivere sollevata su delle bollicine magiche. Le stesse che dalla terza giornata di questa stagione stanno facendo volare alto i Saints.

Perse le prime 2 partite di regular season, sensazioni che davano Drew Brees in netto calo e indiscrezioni che ipotizzavano Sean Payton alla sua ultima stagione come Head Coach dei nero oro. Premesse quasi da stagione buttata prima ancora che cominciasse. Sensazioni negative appoggiate da indicazioni certo non incoraggianti. New Orleans invece dalla partita a Carolina ha iniziato a correre, in tutti i sensi, e non si è più fermata. Mark Ingram e Alvin Kamara sono una coppia di running backs così straordinaria da far passare in secondo piano le solite statistiche da MVP di Brees e addirittura da far scambiare sul mercato un probabile futuro Hall of Fame come Adrian Peterson dopo sole 4 partite.

In coppia Ingram e il debuttante Kamara hanno corso per 1.265 yards con 12 TD e sono stati loro ad aprire il campo per i passaggi del # 9 che ha lanciato per 2.783 yards con 15 TD pass e soli 5 intercetti con una media di passaggi completati del 71,6% e un rating personale di 104,3. Per un giocatore che molti vedevano vicino all’ufficio postale per ritirare la pensione ogni mese davvero non male.

Del Rookie Kamara Sean Payton ha detto “L’unico che può impedirgli di vincere il premio di rookie dell’anno sono io” intendendo di voler gestire la sua seconda parte di stagione per averlo fresco fino in fondo magari limitandone i numeri delle statistiche, ma anche sottolineandone tutte le fantastiche potenzialità. Il numero 41, arrivato per imparare da Ingram e Peterson, ha superato invece qualsiasi aspettativa. Ha spinto Peterson al trasferimento ad Arizona, assommato tra corse e ricezioni più di 900 yards con 7 touchdown e una media di 6,4 yards per portata. Presto definirlo l’erede di Reggie Bush che è stato uno degli artefici principali dell’unico anello della storia di New Orleans, ma è certamente amatissimo tra i tifosi e i suoi piercing al naso (al plurale) stanno facendo tendenza.

I piercing di Alvin Kamara

 

Sean Payton ha preso qualche chilo fisicamente, ma ha lo stesso spirito aggressivo (nelle chiamate) ed entusiasta di sempre sulla sideline e non sembra affatto, visto che ha firmato lo scorso un nuovo quinquennale, che abbia voglia di cambiare franchigia come dicono… ormai da anni. Ha una splendida intesa col Defensive Coordinator Allen scelto da lui, ha aggiunto al suo staff l’ottimo Dan Campbell (ex head coach ad interim la passata stagione ai Dolphins), richiamato dalla pensione Mike Westhoff, guru degli Special teams con un passato scintillante nel ruolo con Miami e NY Jets, e soprattutto un rapporto solidissimo col suo vero offensive coordinator: Drew Brees. Una linea d’attacco che facilita il gioco di corsa - e protegge un Brees ovviamente meno mobile - e una difesa da 27 sacks finora fanno il resto e la “Who Dat Nation” è giustamente tornata a sognare. Hanno vinto le ultime 8 partite consecutive e almeno i playoffs sembrano davvero cosa fatta.

Sean Payton e Drew Brees, Head Coach e QB di New Orleans

 

Larry Fitzgerald sempre più nella storia

Non è bastato per vincere la partita a Houston in una stagione ormai andata in malora dopo l’infortunio di Carson palmer per Ariziona, ma il touchdown di Larry Fitzgerald domenica ha un grande significato. Con quella ricezione in end zone il #11 biancorosso è diventato il 5° della storia della NFL per Yards ricevute superando le 15.127 dell’ex TE di Chiefs e Falcons Tony Gonzalez. Bello che abbia fatto con una ricezione da TD l’ennesimo gradino della sua straordinaria storia agonistica. Una ricezione da circo di Santonio Holmes nel 43esimo Superbowl giocato a Tampa nel gennaio 2009 gli ha negato la gioia di un anello e forse resterà per sempre una “ingiustizia” sportiva, ma per il resto questo ricevitore verticale, terza scelta assoluta dei Cardinals nel Draft del 2004 dall’Università di Pittsburgh ha avuto una carriera meravigliosa. Maglia ritirata al College poi tra i Pro dieci volte All Star, per 2 stagioni leader nelle ricezioni e per altre 2 numero 1 per TD ricevuti nella Lega, più di 100 mete realizzate, più di 40 record statistici riscritti nella storia dei Cardinals e un posto già prenotato all’Hall of Fame. Quando si è fatto la doccia all’NRG Stadium avrà dato un’occhiata alla statistiche e visto che in carriera ha assommato 15.157 yards. Potrebbe finire la sua carriera (tutta in maglia Arizona) al termine della stagione, ma prima di farlo ha già messo nel mirino Isaac Bruce (-57 Yards) e Randy Moss (-135) . Se dovesse superarli finirebbe sul podio della storia con Jerry Rice e Terrell Owens. Lo meriterebbe.