Independence Day negli Usa, "dittatura" Williams a Wimbledon
TennisELENA PERO, inviato di SKY Sport, racconta la finale femminile: mentre negli Stati Uniti si festeggia l'indipendenza dalla corona inglese, le grandi sorelle del tennis a stelle e strisce hanno incantato all'England Club
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WIMBLEDON SU SKY SPORT
di ELENA PERO
Nel giorno in cui negli Stati Uniti si festeggia l'indipendenza dalla corona inglese, le due sorelle Williams hanno occupato il Centre Court di Wimbledon. Il piatto lo ha portato a casa Serena, brava a svincolarsi da un pronostico che la vedeva sfavorita contro Venus.
La 'piccolina' era stata delle due quella che aveva faticato di più per arrivare in finale, addirittura salvando un match point nella semi vinta 86 al terzo con Elena Dementieva. Venus invece aveva sempre camminato spedita, addirittura spazzando via dal campo la numero uno del mondo giovedì in una cinquantina di minuti.
Venus non ha giocato all’altezza del livello raggiunto nel resto del torneo: le difficoltà al servizio hanno avuto ripercussioni anche sul gioco di volo. Serena, che con la battuta aveva salvato giovedì il risultato, le è stata superiore anche sotto questo aspetto e con merito ha portato a casa per la terza volta il piatto dell'All England, che è anche l'undicesimo titolo Major della carriera.
Esito della finale a parte, le due ragazze americane si confermano di una categoria di gran lunga superiore alle altre: quando si impegnano davvero (negli ultimi anni soprattutto nei mesi tra Wimbledon e Open degli Stati Uniti) non c'è classifica o avversaria che tenga. Solo la terra battuta del Roland Garros le vede in difficoltà 'a prescindere'. Altrove le ragazze di Compton, sono le uniche capaci di fare la differenza.
Merito loro o colpa della concorrenza? Le sorelle dominano il circuito WTA grazie ad una supremazia solo fisica o anche tecnica? Negli ultimi anni nel tennis femminile si è visto un deciso incremento delle capacità atletiche delle giocatrici ma anche un progressivo ‘imbarbarimento’ del gioco in sé. Hanno avuto un ruolo in tutto ciò le due ragazzone americane? Sicuramente sì. Con la differenza però che loro sanno anche giocare. Le altre cosiddette 'top' dovranno attrezzarsi.
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Nel giorno in cui negli Stati Uniti si festeggia l'indipendenza dalla corona inglese, le due sorelle Williams hanno occupato il Centre Court di Wimbledon. Il piatto lo ha portato a casa Serena, brava a svincolarsi da un pronostico che la vedeva sfavorita contro Venus.
La 'piccolina' era stata delle due quella che aveva faticato di più per arrivare in finale, addirittura salvando un match point nella semi vinta 86 al terzo con Elena Dementieva. Venus invece aveva sempre camminato spedita, addirittura spazzando via dal campo la numero uno del mondo giovedì in una cinquantina di minuti.
Venus non ha giocato all’altezza del livello raggiunto nel resto del torneo: le difficoltà al servizio hanno avuto ripercussioni anche sul gioco di volo. Serena, che con la battuta aveva salvato giovedì il risultato, le è stata superiore anche sotto questo aspetto e con merito ha portato a casa per la terza volta il piatto dell'All England, che è anche l'undicesimo titolo Major della carriera.
Esito della finale a parte, le due ragazze americane si confermano di una categoria di gran lunga superiore alle altre: quando si impegnano davvero (negli ultimi anni soprattutto nei mesi tra Wimbledon e Open degli Stati Uniti) non c'è classifica o avversaria che tenga. Solo la terra battuta del Roland Garros le vede in difficoltà 'a prescindere'. Altrove le ragazze di Compton, sono le uniche capaci di fare la differenza.
Merito loro o colpa della concorrenza? Le sorelle dominano il circuito WTA grazie ad una supremazia solo fisica o anche tecnica? Negli ultimi anni nel tennis femminile si è visto un deciso incremento delle capacità atletiche delle giocatrici ma anche un progressivo ‘imbarbarimento’ del gioco in sé. Hanno avuto un ruolo in tutto ciò le due ragazzone americane? Sicuramente sì. Con la differenza però che loro sanno anche giocare. Le altre cosiddette 'top' dovranno attrezzarsi.