FedCup, azzurre cariche in Australia: "Forti e consapevoli"

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L'Italia supera gli Stati Uniti per 3-1 aggiudicandosi la Fed Cup 2010
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Nel weekend le italiane Schiavone, Pennetta, Errani e Vinci affronteranno Stosur e compagne a Hobart (Tasmania) nel primo turno della competizione mondiale. Sono campionesse in carica e prime nel ranking Itf per nazioni. L'ALBUM DEL TENNIS

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Azzurre pronte per il primo turno del World Group della Fed Cup 2011. Sabato e domenica prossimi, 5 e 6 febbraio, l'Italia giocherà infatti proprio contro l'Australia: la sede della sfida sarà il "Domain Tennis Centre" (cemento) di Hobart, capitale della Tasmania, isola e stato più a sud dell'Australia.  Il campo centrale del complesso, che ad inizio anno ospita il torneo Wta (uno degli appuntamenti che precedono gli Australian Open), è stato rinnovato alla fine dello scorso anno e può ospitare 2.500 spettatori.

Il capitano azzurro Corrado Barazzutti ha convocato Sara Errani, Flavia Pennetta, Francesca Schiavone e Roberta Vinci. Il "collega" australiano David Taylor ha invece scelto di affidarsi a Jarmila Groth, Anastasia Rodionova, Samantha Stosur e Rennae Stubbs. Il programma di avvicinamento della azzurre è proseguito con una doppia seduta di allenamento sui campi del "Domain Tennis Centre". Al mattino la Schiavone e la Pennetta hanno a lungo palleggiato sul centrale del complesso; sul campo attiguo al lavoro la Errani e la Vinci. Nel pomeriggio ancora tennis (con campi invertiti) e poi esercizi in palestra, massaggi e fisioterapia. Doppia seduta anche le per australiane.

L'Italia, bi-campione in carica e prima nel ranking Itf per nazioni, ha vinto tre trofei negli ultimi cinque anni. Le padrone di casa non vincono la Fed Cup dal 1974 quando sconfissero in finale gli Stati Uniti (nella squadra c'era Evonne Goolagong Cawley). Cinque i precedenti con la squadra australiana che ha sempre vinto: l'ultima sfida si è giocata a Melbourne nel 1988.

"La pressione di essere campionesse e cominciare la difesa del titolo con una trasferta così insidiosa e contro  giocatrici così cariche come quelle che ci aspettano - ammette Francesca Schiavone - è un dato positivo, significa che le nostre avversarie ci temono. Siamo forti e ne siamo consapevoli".

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