Tennisti italiani alle ATP Finals: Panatta e Barazzutti prima di Berrettini

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Getty e SuperTennis

Matteo Berrettini sarà il terzo italiano a giocare in singolare il Masters di fine stagione: prima di lui vi erano riusciti solo Adriano Panatta e Corrado Barazzutti, senza però trovare la gioia della vittoria. Successo arrivato invece nel 2015 con il doppio formato da Fognini e Bolelli

Dopo ben 41 anni, un italiano torna tra gli otto migliori giocatori dell'anno, i maestri che si giocano il titolo in quelle che ora si chiamano ATP Finals. Matteo Berrettini, che da domenica sfiderà tra gli altri Djokovic e Federer (torneo in diretta esclusiva su Sky Sport), ha riscritto ancora una volta la storia del tennis italiano, qualificandosi per Londra. Le due precedenti esperienze in singolare, di Adriano Panatta e Corrado Barazzutti, i soli due azzurri entrati tra i primi 8 nell'era del ranking computerizzato, si erano chiuse senza successi. La speranza è che Matteo possa mettere in atto l'ennesima prima volta di un 2019 che gli ha già riservato tanti debutti (semifinale Slam, Top 10, semifinale Masters). 

Adriano Panatta al Masters di Stoccolma 1975

Il precursore del tennis italiano nell'Era Open non poteva che essere Adriano Panatta. A differenza di quello che si può pensare, però, il campione azzurro non si qualificò per il Masters di fine anno nel 1976, in cui si impose a Roma e Parigi, bensì 12 mesi prima, al termine di una stagione non del tutto esaltante (semifinale al Roland Garros e trionfo a Stoccolma esclusi), chiusa però con un paio di squilli che gli fecero guadagnare il 7° posto nella classifica finale del Grand Prix, in cui spiccavano nomi del calibro di Vilas, Borg, Ashe, Nastase e Connors. Quell'anno il Masters si giocava a Stoccolma, sul campo che aveva visto Adriano vincere pochi mesi prima. Inserito in un girone molto complicato, Panatta perse tutti e tre gli incontri: 6-4, 7-6 contro Manolo Orantes, 7-6, 6-3 contro Arthur Ashe e 7-6 3-6 6-0 contro Ilie Nastase, con quest'ultimo che rovinò la festa a Borg, battendolo poi in finale davanti al pubblico amico. Proprio in questi giorni è arrivata la rivelazione dell'azzurro al "Corriere della Sera" circa i 3 ko subiti a Stoccolma: "Nel 1975 fu un miracolo scendere in campo, visto che fui vittima di un fortissimo attacco di emorroidi". 

Corrado Barazzutti al Masters di New York del 1978

Il secondo e ultimo italiano a giocare in singolare il Masters è stato Corrado Barazzutti, che esattamente 41 anni fa veniva chiamato a calcare una delle scene più prestigiose dello sport mondiale, il Madison Square Garden di New York. L'annata dell'attuale capitano di Coppa Davis fu di altissimo livello, con la gemma della semifinale al Roland Garros (più altre 10, comprese Montecarlo e Madrid) e le finali a Las Vegas e Bastad. Barazzutti terminò al 9° posto nella speciale classifica, ma fu ripescato dopo il forfait (polemico) di Bjorn Borg. Pur in un girone non proibitivo, Barazzutti chiuse con tre sconfitte contro Dibbs (6-4, 6-4), Gottfried (7-6, 6-4) e Ramirez (3-6, 6-3, 6-4). "Entrare tra i primi otto del mondo e giocare il Masters è uno degli obiettivi più importanti per un tennista insieme agli Slam - ha spiegato Barazzutti a SuperTennis -. Esserci è sempre una grande soddisfazione. Poi quell'anno si giocava al Madison Square Garden: un'emozione di quelle che lasciano il segno. Scendere in campo in quell'impianto è stato un momento di shock potente, di stordimento. È stata una gran bella esperienza, tra l'altro quella settimana lì ci fu anche un bel concerto di Neil Young". 

Fognini-Bolelli e la prima vittoria italiana

L'unico successo italiano alle Finals risale al 2015 ed è firmato dalla coppia Fabio Fognini e Simone Bolelli nel torneo di doppio. I due furono protagonisti di una stagione eccezionale, con la perla degli Australian Open (primo Slam in doppio per gli azzurri dal Roland Garros 1959 firmato Pietrangeli-Sirola), ma anche la semifinale di Parigi e le tre finali Masters 1000 a Indian Wells, Montecarlo e Shanghai. Alla O2 Arena di Londra, dopo aver ceduto nella prima giornata a Jamie Murray e John Peers e nella seconda ai soliti gemelli Bryan, Fognini e Bolelli si tolgono la grande soddisfazione battendo 6-4, 1-6, 10-5 in un'ora di gioco, l'indiano Rohan Bopanna ed il romeno Florian Mergea, firmando così il primo successo azzurro alle Finals

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Fognini e Bolelli in azione alle ATP Finals del 2015 - ©Getty