Intervistato dal 'Corriere della Sera', il presidente della Federtennis Angelo Binaghi ha parlato della possibilità di giocare gli Internazionali: "Se non dovessimo riuscire a Roma in autunno, si potrebbero giocare a Cagliari a novembre o tra Milano e Torino a dicembre. Accetterei anche le porte chiuse. Finals? Se Londra non ce la fa, pronti a cogliere l'occasione"
Ci sono più alternative in casa Federtennis per assicurare lo svolgimento degli Internazionali d'Italia, appuntamento rinviato a causa della pandemia coronavirus. A confermarlo in un'intervista al 'Corriere della Sera' è stato il presidente della Federtennis, Angelo Binaghi, che ha svelato come siano due i piani per poter disputare regolarmente il Masters 1000 italiano. "Il piano A è giocarli a Roma, tra settembre e ottobre, durante la nuova stagione sulla terra. Il piano di riserva? A Cagliari a novembre, a Milano sul veloce a dicembre, magari donne e uomini divisi tra Milano e Torino, con finali in sede unica, in una bella unione tra città duramente colpite dal virus. Pur di fare gli Internazionali, accetto anche le porte chiuse”. Il numero 1 della FIT non ha nemmeno chiuso le porte alla possibilità di ospitare le Finals di Londra, qualora la 'City' non riesca a organizzare l'evento, che dal 2021 si sarebbe comunque spostato a Torino: "Ne ho parlato con la sindaca Appendino: se Londra non ce la fa, coglieremo l’occasione”.
Binaghi: "Ecco che tennis sarà alla riapertura"
Binaghi ha poi spiegato che cosa ci aspetta nel momento in cui il tennis potrà finalmente tornare in campo dopo l'emergenza coronavirus: "Dovremo essere duttili e innovativi perché per uno o due anni nulla sarà come prima - ha detto -. I giocatori si raccatteranno palle e asciugamani e non potranno portarsi dietro il clan: si tornerà agli anni di Pietrangeli, atleta e coach. Il pubblico entrerà e uscirà ordinato per file, siederà distanziato, mascherine e gel disinfettante per tutti. Sarà un sistema di qualità e vorrei che il tennis fosse premiato per le sue caratteristiche uniche". Infine un appello per una riapertura del movimento: "Siamo lo sport più sicuro dal punto di vista sanitario: non possono trattarci come le discipline di squadra, di contatto o indoor - ha detto Binaghi -. Il tennis può e deve ripartire appena possibile: ci basta una settimana di preavviso”.