ATP Finals, il tennista bionico: il meglio dei magnifici 8 a Torino

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Angelo Mangiante

Angelo Mangiante

©Getty

"In punta di volée" è l'analisi dei magnifici 8 delle Atp Finals. Oggi abbiamo creato il tennista ideale mettendo insieme i colpi migliori del Gotha del Tennis presente a Torino. Angelo Mangiante, giornalista professionista, è stato un tennista professionista: n° 708 della classifica mondiale Atp in singolo e n°732 in doppio come best ranking, maestro Federale e International Coach, ha allenato anche la n.3 del mondo Amanda Coetzer. A Torino conduce gli studi pre e post match

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L'elite del tennis racchiusa in un tennista bionico. Incastonando gemme preziose prelevate tra tutti gli 8 campioni presenti alle Atp Finals, senza escludere nessuno. 

Non si offrendano quindi Federer e Nadal, ma non essendo entrambi qui, lasciano spazio agli altri protagonisti di Torino.  Non si offenda neppure Djokovic: probabilmente potrebbe riempire tutte le 8 caselle con il suo nome, ma il tennista ideale deve essere composto attingendo tra tutti i Maestri presenti. Questi i colpi e gli aspetti selezionati: sono 8, of course.

Diritto: Rublev

Il russo ha la dinamite su questo colpo. Una velocità di braccio pazzesca. Una potenza in grado di stendere da fondo campo gli avversari. Se non difendi e non incassi i pugni come Djokovic finisci al tappeto.

Rovescio: Zverev

Effetto fionda con uno slancio bimane accompagnato da un ottimo caricamento delle gambe. Il suo colpo migliore, giocato a velocità proibitive ma sempre con notevole controllo. Un colpo da manuale scritto in tedesco.

Volèe: Hurkacz

Copertura della rete molto sicura. Un gioco di volo in cui riesce a coniugare solidità del polso a soluzioni più morbide. Quando prende la rete è difficilissimo passarlo. Ottimo anche in doppio. 

Servizio: Medvedev

La prima palla è impressionante. Viaggia a 230 km all'ora privilegiando soluzioni quasi piatte, tenendo sempre ottime percentuali. Più lavorata la seconda palla, profonda e inattaccabile. Mulinello velocissimo e polso sensibile per variare le traiettorie.

Risposta: Djokovic

La miglior risposta della storia del tennis, con il solo Agassi avvicinabile a lui. Un colpo chirurgico che diventa ancora più velenoso sulla seconda degli avversari. Non a caso, Nole fa quasi più punti con la risposta che non con il servizio. Una macchina intelligente in grado di ipnotizzare qualsiasi battitore in ogni superfice. 

Resistenza fisica: Tsitsipas

Un fisico uscito dalla galleria del vento. Sembra disegnato da Pininfarina, spalle larghe come BorgAlto, scattante, reattivo e con una resistenza fisica da vero atleta. Il problema al braccio che lo ha messo out a Torino passerà presto e tornerà a essere il Dio greco scolpito nella roccia.

Forza mentale: Sinner

Le Atp Finals hanno solo confermato la sua eccellente solidità mentale. A 20 anni e 3 mesi è più maturo di un 30enne navigato da mille tornei.  Un predestinato al lavoro, come sottolinea Piatti. Lavora anche durante i tornei, capace mentalmente di gestire qualsiasi fatica e pressione. 

Fair play: Ruud

Stefan Edberg è stato il giocatore più premiato per la sua sportività in passato. Il  trofeo di fine anno dedicato al Fair Play, che da anni ormai porta il nome dello svedese, lo diamo con piacere a un altro scandinavo: Ruud. Primo norvegese della storia presente nei magnifici otto di Torino. Un esempio di sportività e controllo in campo e fuori.