Australian Open, niente semifinale per il padre di Djokovic. Nole: "Non sostiene guerra"

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Non si placa la bufera intorno a Srdjan Djokovic, padre di Nole, dopo essere stato ritratto fuori dalla Rod Laver Arena insieme a tifosi filo-putiniani. Il papà del serbo ha deciso di non assistere alla semifinale contro Paul per non creare ulteriori disagi. Djokovic prende le difese: "Mio padre non sostiene la guerra, spero possa esserci in finale". L'Ucraina intanto chiede che l'uomo sia bandito dal torneo

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E' bufera sul padre di Novak Djokovic, che ha deciso di non assistere alla semifinale degli Australian Open nella quale sarà impegnato il figlio, dopo essere stato filmato con alcuni tifosi che sventolavano bandiere filo-russe: scene definite "vergognose" dall'ambasciatore ucraino a Canberra. Lo ha annunciato il padre del campione serbo a poche ore dall'inizio del match. Dopo la partita dei quarti di Djokovic contro il russo Andrey Rublev, un gruppo di tifosi ha sventolato bandiere russe, tra cui una con il volto del presidente Vladimir Putin, vicino alla Rod Laver Arena di Melbourne, mentre intonavano slogan filo-russi. 

Papà Djokovic: "Vissuto orrori guerra, ci auguriamo solo la pace"

 “Sono qui solamente per supportare mio figlio, non avevo intenzione di creare questa polemica - ha detto Srdjan Djokovic in una nota -. Ero fuori con i tifosi di Nole, come ho fatto dopo ogni sua vittoria, per fare foto con loro e festeggiare. La mia famiglia ha vissuto l’orrore della guerra e noi ci auguriamo solamente la pace. Ho deciso di guardare la semifinale da casa per non creare disagi a mio figlio o a qualunque altro giocatore. Spero in un bel match e farò il tifo per Nole, come sempre”. 

Nole: "Mio padre non sostiene la guerra"

Da parte del padre di Novak Djokovic "non c'era intenzione di sostenere alcuna guerra". Lo ha dichiarato il campione serbo dopo il match vinto con Paul, aggiungendo di sperare che il genitore possa essere presente  alla finale di domenica degli Open d'Australia, nella quale sfiderà Tsitsipas. "Non è stato bello non averlo al box durante la semifinale. Spero che ci sarà per la finale. C'erano molte bandiere serbe, non è stata certo colpa sua. Ha sorriso per qualche foto, niente di più. C'è stata una escalation per questo fatto, non sono certo arrabbiato con lui. Spero ci si possa concentrare solo sul tennis".

La nota di Tennis Australia: "Ribadiamo il divieto di bandiere russe e bielorusse"

"Dopo quanto accaduto mercoledì sera, ci siamo attivati immediatamente per lavorare con la polizia e la nostra squadra di sicurezza per allontanare gli istigatori della protesta. Abbiamo parlato con i giocatori e i loro team a proposito dell’importanza di non coinvolgersi in alcuna attività che possa causare pericoli e polemiche. Srdjan Djokovic ha reso noto che non sarà presente alla semifinale. Noi continueremo a batterci per la sicurezza degli spettatori e a ribadire la nostra posizione, vietando bandiere russe e bielorusse. Tennis Australia si augura la pace e la fine della guerra in Ucraina”.

L'angolo di Djokovic contro Paul: manca il padre

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Ucraina chiede di bandire padre Djokovic, la risposta del premier Albanese

L'ambasciatore ucraino in Australia Asyl Myroshnychenko aveva esortato i funzionari a bandire il padre di Novak Djokovic dagli Australian Open, dopo che era stato filmato mentre posava con i fan brandendo bandiere filorusse. "Dovrebbe essergli tolto l'accredito. Spetta a Novak e al suo team affrontare la questione e sistemarla", ha dichiarato all'AFP l'ambasciatore. A tal proposito il premier australiano, Anthony Albanese, ha rifiutato di valutare la questione in maniera diretta: "Ho visto alcuni commenti su questo. L'Australia sta con il popolo ucraino. Questa è la posizione dell'Australia e l'Australia è inequivocabile nel sostenere lo stato di diritto internazionale e non vogliamo che venga dato alcun sostegno all'invasione russa dell'Ucraina che sta avendo un impatto devastante sul popolo ucraino".